Calabria, Occhiuto si ritira: "Seguo l'invito del Cav". Via libera a Jole Santelli

La lettera del presidente di Fi ai fratelli Occhiuto risolve l'impasse. Il sindaco di Cosenza si ritira. Ora Jole Santelli può guidare l'intera coalizione senza nemici interni. Nel centrosinistra scoppia il caos: Callipo minaccia di mollare tutto

Calabria, Occhiuto si ritira: "Seguo l'invito del Cav". Via libera a Jole Santelli

Ci pensa Berlusconi. A sbloccare la situazione nel centrodestra calabrese è stata la lettera che il presidente di Forza Italia ha inviato a Mario e Roberto Occhiuto, sindaco di Cosenza e vicepresidente vicario azzurro alla Camera. I due fratelli minacciavano una scissione dal partito e una corsa solitaria – con Mario candidato presidente – alle prossime Regionali del 26 gennaio.

Le parole di Berlusconi hanno però fatto rientrare la crisi e ora il centrodestra torna a riunirsi attorno a Jole Santelli, la candidata scelta in accordo con la Lega e Fratelli d'Italia. Questa mattina, infatti, il primo cittadino di Cosenza ha annunciato il suo ritiro sulla sua pagina Facebook: “Calabresi carissimi, la mia corsa finisce qui”.

Proprio ieri era stata diffusa la lettera nella quale Berlusconi si rivolgeva direttamente agli Occhiuto: “Mi auguro – anzi, conoscendo il vostro amore disinteressato per la Calabria, mi permetto di dire che sono certo – che pur nella comprensibile amarezza personale vorrete continuare il vostro percorso con noi, per un centrodestra unito e rinunciando a scelte che avvantaggerebbero solo i nostri avversari”.

“Per la Calabria – spiegava ancora l'ex premier – abbiamo individuato un ottimo candidato presidente e intorno a lei vogliamo costruire una squadra di grande livello. Il vostro contributo in questo sarà prezioso non solo per vincere le elezioni ma per governare finalmente la Calabria come merita”.

Poche ore dopo la diffusione della lettera, Occhiuto ha deciso di comunicare il suo passo indietro: "Su suggerimento di tanti amici coinvolti e dopo l’ennesima sollecitazione del presidente Berlusconi – ha detto – ho deciso di farmi da parte. Silvio Berlusconi è una persona a me cara, che ho sempre stimato e ammirato, e oggi al punto in cui siamo ho giudicato il suo invito giusto e sensato”.

Secondo Occhiuto, “non ci sono le condizioni per portare avanti da soli il progetto di cambiamento della Regione Calabria che avevamo in mente, con la speranza di una vittoria elettorale”. Poi l'ammissione: “Ho condotto una dura battaglia e sono stato sconfitto. Questa è la verità”.

A stretto giro è arrivato anche il commento di Roberto Occhiuto: “Ringrazio molto il presidente Berlusconi per la manifestazione di affetto e vicinanza e la proposta di importanti responsabilità nell’azione di rilancio del nostro partito.
Quanto accaduto rappresenta però una ferita profonda, che non potrà essere lenita da incarichi o ruoli di qualunque genere, che peraltro ho già avuto occasione di rifiutare. Mi bastano la sua amicizia e la sua considerazione”.

Occhiuto jr resta convinto che “la dinamica che ha portato alla scelta del candidato presidente della Regione Calabria sia profondamente ingiusta e molto triste”, perché “non credo che gli amministratori locali calabresi debbano venire fuori da decisioni maturate in palazzi milanesi della Lega”.
Tuttavia il parlamentare azzurro ammette che gli “anni di militanza nel centrodestra e il desiderio di non rompere un’unità che può assicurare alla nostra regione un’alternativa concreta alla sinistra hanno prevalso in me su tutto il resto”.

Il fronte è dunque compatto. Lo stesso non si può dire per il centrosinistra, in queste ore alle prese con il rebus dei candidati. L'aspirante governatore, Pippo Callipo, ha puntato i piedi e avvertito il Pd: il via libera finale sui nomi da inserire nelle liste spetterà “personalmente” a lui. L'imprenditore del tonno è deciso a non concedere alcuna possibilità a “corrotti, corruttori e per quanti siano anche lontanamente in odore di mafia”, oltre che ai “professionisti della politica”.

Pare che Callipo sia già entrato in rotta di collisione con l'area dem che si riconosce nelle posizioni del governatore Mario Oliverio, che – al pari di Occhiuto – aveva accettato di ritirarsi dalla corsa dopo una lettera di Zingaretti.

Il presidente uscente vorrebbe però piazzare i suoi fedelissimi nelle liste, ma Callipo ha già posto il suo veto su molti nomi e fatto sapere di essere pronto a mollare nel caso in cui le sue volontà non dovessero essere rispettate.

Mancano poche ore alla presentazione delle liste (scadenza domani alle 12), ma il centrosinistra è ancora sul punto di esplodere.

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