Renzi copia la destra Respinge i migranti e i compagni lo mollano

Orlando: aiutarli a casa loro non è di sinistra Soltanto Gentiloni e la Boldrini lo difendono

Renzi copia la destra Respinge i migranti e i compagni lo mollano

Emiliano ha dato la sua interpretazione: Renzi pensa che più gente esce dal Pd, meglio è per lui. Altri, ad esempio il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dicono che dal Nazareno arrivano messaggi «disorientanti». Il ministro Orlando dice che quella frase «non è di sinistra». Il Movimento cinque stelle è sicuro che le uscite del segretario Pd sui migranti siano una «offensiva» contro il movimento di Grillo e Casaleggio. Roberto Saviano parafrasa per dire che è un razzista che tutela i trafficanti d'armi.

Tutto calcolato e quasi tutto vero. L'ex premier ha creato scompiglio con una strategia che si potrebbe sintetizzare rovesciando uno dei principi della politica socialista e comunista del Dopoguerra: «Nessun nemico a destra, nessun amico a sinistra».

È arrivata insomma la stagione della rottamazione 2.0, ampiamente annunciata dall'entourage renziano. Prima la direzione del partito, con il rifiuto di parlare di alleanze e l'invito a concentrarsi su Europa e immigrazione.

Poi il post del «Aiutiamoli a casa loro», che ufficialmente è sfuggito ai social media manager Pd, ma assomiglia troppo a una di quelle affermazioni che gli avvocati dei film americani ritirano solo dopo il rimbrotto del giudice, pronunciate al processo per restare nella testa dei giurati.

Ieri le reazioni. C'è quella del premier Paolo Gentiloni, in difesa di Renzi. La sua frase incriminata, «se letta con onestà è ragionevole». Come se il merito della frase contasse qualcosa.

Nelle stesse ore del post del segretario Pd, la presidente della Camera, Laura Boldrini twittava: «Dobbiamo affrontare questione africana con un piano di investimenti se non vogliamo essere destabilizzati da fenomeno migratori». Che significa la stessa cosa, in sinistrese.

Poi le altre reazioni, tutte contro Renzi. Oltre il politically correct lo scrittore Saviano. «Mi permetto di parafrasare così le parole del Segretario del Partito di centrosinistra, ossatura della maggioranza di Governo: Se vi considerate di sinistra non dovete sentirvi moralmente in colpa se iniziate ad avvertire impulsi razzisti. Non siete voi a essere razzisti, sono i negri a essere troppi. Ma vi assicuro che continuerò ad avere moralmente a cuore gli affari di chi tra voi produce armi da vendere ai Paesi in guerra, impedendo che si creino condizioni di vita accettabili per i negri a casa loro».

Il governatore della Puglia Michele Emiliano interpreta le mosse del segretario Pd: «Si è messo paura degli attacchi allo ius soli». Ma con le scelte di Renzi, «il partito si isola sempre di più, nell'assurda convinzione che più gente va via, più tranquilla sarà la navigazione del segretario». Meno profondo il sindaco Sala, il quale «può darsi dunque che quell'affermazione avesse una logica ma messa in questo modo diventa disorientante». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, esponente Pd della minoranza, osserva come «Aiutarli a casa loro non è proprio uno slogan della sinistra». I Giovani democratici di Milano hanno inviato una lettera a Renzi nella quale chiedono «una netta inversione di tendenza rispetto all'attuale strategia comunicativa».

Tutti danno per scontato che la frase di Renzi sia un errore. Nessuno, a sinistra, ammette che sia parte della strategia per l'unica scadenza che gli interessa, quella elettorale. Obiettivo: recuperare voti perso verso il Movimento cinque stelle e fare concorrenza al centrodestra sul voto moderato. Anche su temi come la giustizia, come dimostra il brano del libro pubblicato oggi sul Giornale.

Che si chiama significativamente Avanti. Riferimento all'En marche! di Emmanuel Macron. Oppure a Bettino Craxi. Altro tabù da infrangere per perdere mostrine a sinistra e guadagnare voti nel restante 70% degli italiani.

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