Renzi e i Rolex d'Arabia spariti per un anno da Palazzo Chigi

Regali a proflusione durante la visita istituzionale in Arabia Saudita. La delegazione di Renzi non li restituisce per mesi. Poi la lite

Renzi e i Rolex d'Arabia spariti per un anno da Palazzo Chigi

Alla fine è stato il Fatto Quotidiano, che tempo fa aveva tirato fuori lo scandalo, ad andare a ficcare il nasco nella cassaforte tenuta al secondo piano del Dipartimento dei beni strumentali (Diprus) della Presidenza del Consiglio. È lì che si trovano, in attesa di valutazione, gli orologi che i sauditi avevano regala il 9 novembre del 2015 alla delegazione dell'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. E, se da una parte sembra che la vicenda si sia conclusa nel migliore dei modi, ovvero con la restituzione di tutti i doni, dall'altra i quotidiano diretto da Marco Travaglio si chiede se sia stato consegnato davvero tutto. Nel corso degli anni, infatti, i dubbi non hanno fatto altro che aumentare. Anche perché la restituzione è avvenuta con un anno di ritardo.

Ma cosa c'è davvero nella cassaforte del Diprus? Il tesoro, come ha potuto documentare il Fatto Quotidiano, è piuttosto sostanzioso: "Sei orologi di marca Mouawad, tre Rolex modello Yacht Master II (circa 15mila euro ciascuno), un Datajust II e due Oyster Swimpruf (3-4mila euro), un cofanetto Girard Perregaux (orologio, penna d' oro Dior, anello, gemelli, collana), analogo cofanetto Hublot (penna marca Aurora, gemelli, collana)". Ora il quotidiano di Travaglio afferma, sulla base della versione fornita da alcuni testimoni oculari, che al palazzo reale di Ryad sarebbe stato consegnato un orologio anche a Renzi. Ma nella lista non risulta. Al premier i sauditi avevano, infatti, regalato "soltanto" una scultura che risulta regolarmente agli atti.

Dove nasce, dunque, la telenovela. Secondo fonti sentite dal Fatto Quotidiano, la delegazione della presidenza del Consiglio si sarebbe messa a litigare sugli orologi donati dai sauditi, tanto che Renzi aveva preteso che venissero riconsegnati tutti prima che lui lasciasse Palazzo Chigi.

Sebbene, sulla base edlla direttiva fatta da Mario Monti nel 2012, qualsiasi regalo debba essere messo "immediatamente a disposizione del Dipartimento competente in materia di risorse strumentali a cura del dipendente", la riconsegna dei regali sarebbe "avvenuta con unico versamento da un funzionario della suddetta delegazione italiana" il 12 dicembre 2016. Ben tredici mesi dopo la visita istituzionale in Arabia Saudita. Il perché non si sa. Come non si può sapere al cento per cento se, dopo oltre un anno, si stato recuperato davvero tutto.

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