Si sblocca la situazione all'interno del Movimento 5 Stelle, dove negli ultimi giorni la tensione era alta. Il capo politico dei pentastellati, Luigi Di Maio, ha fatto un passo indietro. O meglio, di lato. Non sarà vicepremier, infatti, ma a lui sono destinati sia un Ministero di peso, che il ruolo di capo delegazione.
E, secondo quanto riporta Repubblica, a far uscire i pentastellati dallo stallo sarebbe stata una telefonata del loro fondatore Beppe Grillo che, chiamando di Di Maio gli avrebbe chiesto esplicitamente le sue intenzioni: "Luigi, vuoi boicottare l'accordo di Governo col Pd?". Quasi immediato, il passo indietro del leader grillino che, però, prima ha giocato la sua ultima carta.
A fronte della situazione politica, che vedeva i gruppi parlamentari schierati per il sì al secondo governo Conte, aveva capito di essere rimasto (quasi) solo. Uno dei pochi al suo fianco era Alessandro Di Battista, con cui perà aveva litigato poco prima delle europee. Così, prima di annunciare la sua rinuncia al ruolo di vicepremier, Di Maio fa la sua ultima mossa: incontra Di Battista e gli offre un Ministero. Ma l'ex deputato, dopo aver ascoltato la proposta, se ne va, senza lasciar intendere nulla. E il suo "non rivelo mai come voto", dichiarato ai giornalisti che lo aspettavano dopo il dialogo con Di Maio, avrebbe convinto il leader dei 5 Stelle ad ufficializzare la rinuncia al ruolo di vicepremier. E lo ha fatto attraverso un video, postato su Facebook.
E così, al termine di giorni tormentati, Di Maio accetta un Ministero di peso e il ruolo di capo delegazione nell'esecutivo, affiancato da un pari grado scelto tra i membri del Partito Democratico. Merito della telefonata di Grillo? Difficile dirlo, anche perché dal Movimento smentiscono tutto: "Ieri non c'è stata alcuna telefonata tra Luigi Di Maio e Beppe Grillo. Quanto scritto corrisponde a totale falsità ed è evidentemente frutto della fantasia di chi sta facendo di tutto per danneggiare il MoVimento 5 Stelle", recita una nota del partito. Mistero, quindi, intorno alla telefonata fantasma.
Intanto, oggi si vota sulla piattaforma Rousseau, per dare il via libera al governo Conte.
Si pensa che a passare sarà il sì, con un margine scarso, ma è ancora tutto da vedere. In ogni caso, entro 5 giorni dalla pubblicazione dei risultati, "il Garante può chiedere la ripetizione della votazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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