Liberalizzare il commercio al dettaglio , soprattutto per le catene del retail, per metterle sullo stesso piano degli operatori e-commerce. È questo il messaggio lanciato da Confimprese a Roma nell'assemblea che ha celebrato i 25 anni di attività. «Da un quarto di secolo - spiega al Giornale il presidente Mario Resca - cerchiamo di stimolare le istituzioni a liberalizzare il mercato e a renderlo competitivo in modo equo: occorre un allineamento tra negozi fisici e commercio online affinché ci sia una competizione leale».
Lo studio «Regolamentazione del mercato retail», elaborato da Pwc per Confimprese (450 brand commerciali, 90mila punti vendita e 800mila addetti per un fatturato globale 2023 di 74 miliardi di euro e un contributo del 2% al Pil italiano), ha evidenziato l'erosione dei margini da parte delle piattaforme online. Per difendere il loro presidio fisico e contributo all'economia, lo Stato può agire su 2 aree: regolamentazione e fondi per lo sviluppo. Da questo punto di vista è stato accolto con molta soddisfazione il messaggio inviato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel quale la premier ha sottolineato che, dopo le norme contro le imprese apri e chiudi, è intenzione dell'esecutivo varare «misure sempre più incisive contro l'abusivismo e la contraffazione e a tutela del Made in Italy». Dopo aver ricordato come il concordato preventivo biennale venga incontro proprio alle esigenze delle imprese, Meloni ha ribadito che la priorità del governo è «combattere la desertificazione commerciale dei nostri centri cittadini» e «governare adeguatamente l'innovazione introdotta con il commercio elettronico».
A questo proposito Confimprese chiede una revisione immediata su saldi e promozioni. Le regole attuali prevedono che i saldi abbiano un periodo definito con modalità di esecuzione regolamentate dalle Regioni, mentre le vendite promozionali non hanno una finestra predefinita, ma in alcune regioni sono vietate nel periodo pre-saldi. «Chiediamo al governo ha affermato Resca di abolire le limitazioni sulle tempistiche di saldi e vendite promozionali» perché «il successo dell'online è favorito dalla stretta regolamentazione a cui sono sottoposti i retailer fisici».
Nel corso dell'assemblea sono stati presentati anche i primi risultati, in termini formativi, della collaborazione tra Confimprese e gli Its. «Abbiamo creato Confimprese Academy per formare gli store manager che gestiscono i punti vendita, perché le nostre catene prevedono di aprire quest'anno oltre 4milapunti vendita, quindi è necessario formare personale qualificato e abbiamo iniziato a farlo anche noi d'accordo con il ministro del Lavoro Calderone e con il ministro dell'Istruzione Valditara», ha aggiunto Resca.
Quanto ai fondi del Pnrr, lo studio Pwc ha evidenziato che, in un contesto di maggiore liberalizzazione, si avrebbero molteplici impatti positivi sul sistema Paese. A cominciare dall'occupazione.
Data la struttura labour intensive dei retailer fisici, un cambio a livello di regolamentazione potrebbe portare a un aumento del tasso di occupazione con un contributo di 8mila addetti per ogni punto percentuale di crescita dei ricavi del network Confimprese.
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