La rete dei Popolari europei mobilitata a fianco degli amici di azzurri e dell'Udc

Come già fatto con altri Paesi, il partito più antico del Parlamento si schiera

La rete dei Popolari europei mobilitata a fianco degli amici di azzurri e dell'Udc

Un endorsement del Ppe, come quello a Forza Italia del presidente Manfred Weber, vuol dire che si muove a sostegno di una forza politica nazionale tutta una rete che va dai vertici delle istituzioni europee ai capi di Stato e di governo, ai ministri e alti rappresentanti nel mondo.

Quello dei popolari europei è dal 1999 il primo e più antico partito nel parlamento Ue (oggi ha 176 seggi), di cui esprime la presidente maltese Roberta Metsola e nella Commissione europea presieduta dalla popolare tedesca Ursula von der Leyen, è il più ampio del Consiglio d'Europa e del Ppe è anche l'irlandese Paschal Donohoe che presiede l'Eurogruppo, il coordinamento dei ministri delle finanze dei 19 Stati membri che adottano l'euro.

Fondato nel 1976 dai partiti Cristiano-democratici ispiratisi agli statisti europeisti De Gasperi, Adenauer e Schumann De Gasperi, Adenauer e Schumann, riunisce 84 forze politiche di 43 Paesi, di cui 27 dell'Ue, dai Repubblicani francesi alla Cdu tedesca, da Piattaforma civica in Polonia al Partito popolare in Spagna.

In Italia è Forza Italia, insieme all'Udc, a rappresentare il Ppe e Weber, come faceva già da capogruppo dei popolari e ancor più adesso da presidente, si muove a sostegno del partito di Berlusconi in campagna elettorale. È quello che ha fatto in Grecia, quando nel 2019 il congresso del Ppe fu organizzato ad Atene proprio per dare la volata a Mitsotakis, poi diventato primo ministro. L'anno dopo per far vincere in Croazia Plenkovi, si sono impegnati leader del Ppe come la von der Leyen. Così è stato nelle campagne elettorali in Francia e Spagna, ma senza lo stesso successo. Del Ppe è anche il cancelliere austriaco Nehammer, succeduto a Kurz che dopo il trionfo alle elezioni del 2019 si è dimesso per l'Ibizagate».

Popolari sono sei dei 27 Capi di Stato o di governo membri del Consiglio europeo, compresi quelli di Cipro, Lettonia e Romania.

Attraverso partiti associati ed osservatori, il Ppe ha quattro capi di Stato e di governo in Paesi non dell'UE e uno dei tremembri della presidenza bosniaca che rappresentano il Capo di Stato.

Il partito è anche presente nell'assemblea parlamentare della Nato.

Oggi si dice che dopo le recenti elezioni nei vari Stati membri il Ppe a Bruxelles sia sovrastimato, ma rimane il fatto che il potere delle istituzioni europee è saldamente nelle sue mani e anche quello di diversi Stati.

Tanto più se, come tutte le previsioni fanno intendere, il 25 settembre andrà al governo Forza Italia, con gli alleati di centrodestra di Fratelli d'Italia e Lega, che fanno parte di gruppi diversi

nell'Europarlamento: dei Conservatori con Giorgia Neloni presidente il primo e di Identità e democrazia la seconda. In questo caso, il fattore Ppe avrà avuto il suo peso, soprattutto per controbilanciare l'euroscetticismo dei sovranisti.

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