Cuttaia diventa Milanese

È stata una delle notizie più importanti dell'autunno gastronomico italiano lo sbarco a Milano di Pino Cuttaia

Cuttaia diventa Milanese

È stata una delle notizie più importanti dell'autunno gastronomico italiano lo sbarco a Milano di Pino Cuttaia, il più grande chef siciliano (alla pari, per noi, con Ciccio Sultano), con la sua cucina colta, autobiografica, reminescente, consequenziale. Non un laboratorio di ricerca come La Madia di Licata, il suo Uovo di Seppia milanese, al piano terra dell'Ariosto Social Club, ma un bistrot rasserenante e rassicurante, in cui Cuttaia articola una proposta familiare nobilitata da una tecnica sopraffina, che fa del locale fin da subito il miglior posto dove mangiare siciliano a Milano. Senza esitazioni né possibili trattative, badate bene.

Il locale è elegante, semplice, curato ma senza eccessi da Design Week. Tavoli in legno chiaro senza tovaglia, colori naturali, grandi specchi, staff giovane e felice, carta stringata e molto comfort. Naturalmente i piatti seguono l'andamento delle stagioni. Io ho iniziato da un Macco di fave con gnocchetti di seppia davvero saporoso, poi con un Baccalà all'affumicatura di pigna con condimento alla pizzaiola, poi un Risotto con ragù di triglia e finocchietto selvatico che rappresenta una sintesi siculomeneghina, quindi il Capocollo di maialino nero dei Nebrodi, un Gelo di mandarino come preparazione a una Cornucopia di cialda di cannolo e ricotta di Passalacqua. Un percorso che è una chiacchiera in famiglia, un abbraccio del migliore amico, una bella notizia.

Si beve attingendo da una carta non esageratamente ricca, naturalmente con una notevole (e non banale) rappresentanza di etichette siciliane.

Insomma, un nuovo lusso accessibile a Milano. Proprio una buona notizia,

Uovo di Seppia all'Ariosto Social Club, via Lodovico Ariosto 22, Milano. Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena

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