I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo derivanti dagli scarti degli alimenti e dagli indumenti indossati dagli immigrati approdati nei porti italiani con le navi Aquarius e Vos Prudence di Medici senza frontiere finivano tra rifiuti solidi urbani. La gravissima accusa mossa dalla procura di Catania alla Ong è di avere declassificato i rifiuti, che venivano smaltiti senza i trattamenti necessari, pur nella consapevolezza della loro pericolosità. Tra essi c'erano i vestiti dei migranti e materiale sporco di sangue, come garze e mascherine, «fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio», da quanto emerge dai Sar Report Rescues sulle condizioni dei migranti assistiti con tubercolosi, meningite, sifilide, Aids, scabbia conclamati o sospettati. Le indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Catania e della sezione operativa navale e dallo Scico, hanno accertato un risparmio di 460mila euro da parte della Ong, da marzo a luglio 2017 per la Vos Prudence e da gennaio 2017 a maggio 2018 per la Aquarius. E a tanto ammonta il sequestro preventivo di urgenza effettuato, contestando il reato di «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti» agli agenti marittimi Francesco Gianino e Giovanni Ivan Romeo, alle Ong MsfOperational Centre BelgiumMissione Italia, MsfOperational Centre Amsterdam e ad appartenenti a questi enti. Gli indagati sono 24, su cui ha indagato anche lo Sco di Catania.
Il gip non solo ha convalidato il sequestro preventivo d'urgenza delle somme disposto dalla procura guidata da Carmelo Zuccaro, ma anche il sequestro preventivo della Aquarius, ormeggiata a Marsiglia. Gli sbarchi e scali tecnici monitorati sono 37 di Aquarius e 7 di Vos Prudence per un totale di 24mila chili di rifiuti pericolosi smaltiti come indifferenziato nei porti di Catania, Augusta, Pozzallo, Trapani, Messina, Palermo. Le Ong declassificavano i rifiuti grazie alla complicità della ditta che gestiva il servizio, la M.S.A. di Gianino, che nei porti diversi da Augusta si avvaleva di sub-agenti, senza dichiarare la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo seppure in presenza di numerosi casi di malattie registrate dagli uffici di Sanità marittima siciliani e del Sud Italia.
Da gennaio 2017 a maggio 2018 sono stati rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati. La Ong risparmiava sullo smaltimento, e Gianino faceva prezzi concorrenziali, triplicando il giro d'affari da 45mila euro del 2014 a 140mila del 2016. Fondamentale il contributo dell'altro agente marittimo, Romeo, che si è occupato a Catania, per conto di Gianino, dell'intermediazione al ritiro dei rifiuti tra i comandanti delle due navi e la società «La Portuale II» amministrata da suo padre Mario.
Un primo riscontro ai gravi reati è del 10 maggio 2018 quando le fiamme gialle etnee, dopo lo sbarco di 105 immigrati dalla Aquarius, hanno sequestrato i rifiuti trasbordati su un compattatore diretto al deposito della Portuale II e hanno accertato che tra i 15 metri cubi di rifiuti dichiarati come alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica), c'erano 2 metri cubi (80 kg) di rifiuti pericolosi, sanitari e non, a rischio infettivo. Mfs respinge le accuse condannando il sequestro di Aquarius. Una misura «sproporzionata e strumentale commenta - tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare».
Ha affidato ai suoi avvocati l'impugnazione del provvedimento.«Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong. Ho fermato non solo il traffico di immigrati, ma da quanto emerge anche quello di rifiuti» commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
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