Ecco il Fisco secondo Draghi No a flat tax: il nuovo piano

Comincia a prendere forma il piano per il nuovo sistema fiscale basato sull'Irpef. Che cosa può cambiare con Draghi

Ecco il Fisco secondo Draghi No a flat tax: il nuovo piano

Progressività fiscale, no alla flat tax, a condoni ed a nuove tasse: la linea sulla quale si sta muovendo il prossimo presidente del Consiglio Mario Draghi sta entusiasmando il Partito democratico. Il progetto è quello di mantenere la progressività dei prelievi, sulla base di una rimodulazione di aliquote e scaglioni. Nessuna novità, almeno pare, per quanto riguarda le tasse o ulteriori imposte, bensì un accanimento nella lotta all'evasione fiscale. Per lo meno questo è ciò che emerge fino ad ora.

Circa l'Irpef, il modello da adottare dovrebbe essere quello tedesco, con aliquote continue e una crescita più graduale del prelievo. Per andare verso una maggiore progressività effettiva potrebbe esserci il parziale ritorno dei redditi da capitale nella base imponibile dell’imposta sul reddito, con alcune esclusioni, il riordino delle tax expenditures, la razionalizzazione delle imposte indirette e l’ulteriore spinta sul fisco telematico.

La flat tax, in tutto questo, sarebbe esclusa. Sono queste le basi della riforma del fisco progettate da Draghi. Non c'è ancora niente di definitivo, visto che si tratta di una linea presentata in anteprima alle forze parlamentari contattate, ma si continua a parlare ripetutamente di progressività del sistema tributario. Un sistema impositivo è definibile "progressivo" quando il rapporto tra le tasse pagate in relazione al reddito cresce con il reddito stesso, quindi quanto più forte è tale crescita tanto più pronunciata è la sua progressività. Un'imposta progressiva a scaglioni è quindi caratterizzata da aliquote medie effettive crescenti con il reddito.

La riforma potrebbe tradursi in una rimodulazione delle aliquote, senza aumentare la pressione fiscale, o per lo meno fino ad ora non pare esser stato toccato quel tasto. L'idea del fisco progressivo stuzzica i palati di Pd e a Leu, mentre Lega e Fdi rilanciano sulla proposta di una flat tax che possa garantire progressività. M5S e Italia Viva spingono invece da sempre per una riduzione delle aliquote. Il Movimento 5 Stelle ne aveva proposte tre:23% per i redditi da 10mila a 28mila, 37% da 28mila a 100mila euro e 42% oltre i 100mila. Nessun accenno, quantomeno per il momento ad una patrimoniale, che sarebbe approvata da dem e Leu. In teoria i pentastellati sarebbero contrari, ma l'apertura ad una soluzione del genere da parte del padre spirituale Beppe Grillo potrebbe rimischiare pericolosamente le carte.

Per il Pd la riforma si poggerà sui "pilastri indicati con grande chiarezza, che sono quelli della progressività fiscale, del rifiuto di proporre nuove tasse a un sistema economico molto molto colpito, il rifiuto della cultura dei condoni come soluzione a questo tema, una soluzione per noi sbagliata e una attenzione alla fiscalità sul lavoro", ha affermato il leader dei dem Nicola Zingaretti dopo il colloquio tenuto con Draghi.

"Buona anche la seconda sulla riforma del fisco che, secondo Draghi, deve essere progressivo e deve essere accompagnato dalla lotta all'evasione fiscale", ha scritto il dem Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, su Facebook.

Anche Liberi e Uguali (Leu) si è mostrato ottimista, pur premendo per un impegno più forte sugli ammortizzatori sociali. "Un aspetto su cui ci ritroviamo con Draghi è il tema del fisco in una logica europea di progressività, equità e lotta all'evasione. Questa può essere davvero la grande occasione per la lotta all'evasione, un cancro che mangia l'economia sana del paese", ha dichiarato il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, come riportato da ItalPress. Resta comunque la "necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali. Serve uno strumento unico e universalistico. Troppi sono i precari e quelli senza protezione. È arrivato il momento di fare questa riforma", ha chiesto invece Loredana De Petris. "Nell'emergenza creata dalla pandemia è emersa la necessità di mettere in campo un ammortizzatore sociale unico, universalistico".

Delusa dall'idea di non perseguire la via di una flat tax, invece, Giorgia Meloni. Al termine della seconda tornata di consultazioni, il presidente di Fratelli d'Italia ha così commentato:"Sul fisco il presidente Draghi immagina che le tasse non aumenteranno, ed è già una buona notizia, e immagina un sistema fiscale improntato alla progressività, il che tecnicamente esclude l'ipotesi di una flat tax e me ne dispiace". Ancora più duro il commento di Andrea Delmastro, deputato di FdI. "Riforma del fisco in senso progressivo? Cominciamo bene! Qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che questo Governo possa realizzare le riforme che il Centrodestra ritiene essenziali per rilanciare l'Italia e l'economia? Siamo al giorno zero del Governo ed è già evaporata la Flat tax", affonda il parlamentare. "Immaginare progressività e non abbattimento della tassazione riecheggia più la grammatica di Boldrini e Leu che di coloro che quella di coloro che credono nella necessità della rivoluzione liberale della tassazione", conclude. Insomma il nuovo progetto per il Fisco di fatto sarà probabilmente il primo terreno di battaglia del nuovo governo.

Infine, dopo l'incontro con Draghi sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini: "Sulle tasse usciamo sollevati da questo incontro. L'impegno da noi avanzato e condiviso dal professore è nessuna nuova tassa, nessun aumento dell'Imu, nessuna patrimoniale e un tavolo per la riforma dell'Irpef. Per noi è motivo di ottimismo".

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