Riforme, il Senato va spedito. Il M5S: "Legge porcata"

Vanno avanti spediti i lavori dell’Assemblea di palazzo Madama. Il Senato accelera in vista dell'8 agosto. Il M5S non partecipa ai lavori in Aula

Riforme, il Senato va spedito. Il M5S: "Legge porcata"

Vanno avanti spediti i lavori dell’Assemblea di palazzo Madama. In poco più di mezz’ora l’Aula del Senato ha esaminato gli emendamenti e approvato senza modifiche l’articolo 3 del ddl riforme costituzionali con 184 voti a favore e 12 contrari, 11 gli astenuti. L’articolo 3 ridisegna l’articolo 59 della Costituzione sui senatori a vita. Il Presidente della Repubblica potrà nominare cinque senatori, in base a quanto stabilisce l’articolo 2 del ddl, scegliendo "cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Tali senatori durano in carica sette anni e non possono essere nuovamente nominati". Approvato anche l'articolo 4 che modifica il 66 della Costituzione sui Titoli di ammissione dei componenti del Senato delle Autonomie. Via libera anche agli articoli 5 e 6 del ddl riforme. Il primo modifica l’articolo 63 della Costituzione prevedendo che "il regolamento stabilisce in quali casi l’elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato della Repubblica possono essere limitate in ragione dell’esercizio di funzioni di governo regionali e locali". L’articolo 6 del ddl modifica invece l’articolo 63 della Costituzione, coordinando le previsioni sul regolamento della Camera con la struttura del nuovo bicameralismo e prevedendo che i regolamenti di entrambi i rami del Parlamento debbano garantire "i diritti delle minoranze parlamentari".

Disco verde anche agli articoli 7, 8 e 9. L'articolo 8 modifica l’articolo 67 della Costituzione e prevede che "i membri del Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato". L’Aula del Senato ha bocciato tutti gli emendamenti aggiuntivi all’articolo 8, relativi all’immunità. Il testo della Commissione Affari Costituzionali resta, su questo punto, quindi invariato: per i membri del futuro Senato, così come per i deputati, sarà prevista l’immunità. L'articolo 9 invece abolisce l’indennità per i membri del Senato. Per riuscire a completare la maratona entro il 9 agosto, mancano da esaminare 38 articoli e 2.700 emendamenti. Intanto però il Movimento 5 Stelle non ci sta.

"Questa porcata di riforma non merita la nostra partecipazione in Aula", ha tuonato Vito Petrocelli, capogruppo del M5S al Senato, confermando che anche oggi il gruppo pentastellato non sarà in Aula nel corso delle votazioni agli emendamenti sul ddl riforme costituzionali.

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