Ripartono i colloqui. A Mosca non basta prendere il Donbass. "Vuole metà Paese"

Domani nuovo round in Turchia. Dubbi sulle mosse del Cremlino. L'esperto: "Vogliono fare dell'Ucraina uno Stato cuscinetto". Gli 007 di Kiev: puntano al modello Corea. Il Lugansk: pronti a un referendum

Ripartono i colloqui. A Mosca non basta prendere il Donbass. "Vuole metà Paese"

Il 24 febbraio, i paracadutisti russi calano sull'aeroporto Kiev-Hostomel. È l'inizio dell'assalto alla capitale ucraina: nei piani del Cremlino si tratta di una guerra lampo e la resa dell'esercito di Kiev è prevista in 48 ore. Il giorno seguente, Vladimir Putin parla direttamente agli ucraini e chiede loro di rovesciare il governo di Volodomyr Zelensky, retto, secondo lui, da «nazisti e drogati». Qualcosa però non va come dovrebbe. Del resto, come diceva il feldmaresciallo Von Moltke, «nessun piano sopravvive al contatto con il nemico». L'operazione fallisce e l'esercito russo non sfonda nella capitale. La accerchia e la bombarda per oltre un mese, esercitando sul governo e sulla popolazione ucraina una pressione militare e psicologica funzionale a piegare Kiev nei negoziati che, molto probabilmente, riprenderanno domani in Turchia.

Le posizioni portate avanti dai due Paesi al tavolo delle trattative sono diametralmente opposte: Kiev chiede subito un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza, mentre i russi vorrebbero imporre un'Ucraina smilitarizzata, fuori dalla Nato, priva di consiglieri militari e neutrale. «Una sorta di Stato cuscinetto, come la Finlandia e l'Austria durante la Guerra fredda», spiega Gianandrea Gaiani, esperto di strategie militari e direttore di Analisi difesa. Condizioni che Kiev non accetterà facilmente. Neppure con i carri armati alle porte di casa. I movimenti di Mosca in queste settimane si sono concentrati nelle aree a sud e a est del Paese. Secondo Gaiani seguendo un piano preciso, annunciato da Putin all'inizio dell'offensiva: «Conquistare nella loro totalità i territori del Donbass, cioè le province dei territori di Donetsk e Lugansk, che la Russia ha riconosciuto il 21 febbraio scorso; espugnare Mariupol, completando così l'accerchiamento delle truppe ucraine e ottenendo la continuità territoriale con la Crimea». Ed è proprio una delle due repubbliche separatiste, quella di Lugansk, a voler indire un referendum (sconsigliato anche da Leonid Kalashnikov, presidente della commissione della Duma per gli affari delle ex repubbliche sovietiche) per sancire l'unione alla Russia. Per Julianne Smith, ambasciatrice Usa presso la Nato, non ci sono «ancora del tutto» le prove che la Russia intenda fermarsi in Donbass. Putin, infatti, potrebbe spingersi oltre, anche se un piano per conquistare l'Ucraina nella sua totalità appare impossibile: «Innanzitutto perché le forze messe in campo da Mosca non lo permettono - prosegue Gaiani - e poi perché così facendo Putin si troverebbe ai confini della Nato, per esempio con la Polonia e la Romania».

Per quanto riguarda il fronte est, spiega Gaiani, «l'obiettivo di Putin è conquistare i territori russofoni lungo il confine, senza però entrare a Sumy e Kharkiv perché un'operazione di questo tipo provocherebbe troppe vittime», spiega Gaiani. Resta aperto il fronte di Kiev. I bombardamenti di Mosca si fanno sempre più intensi e hanno un compito ben preciso: «Da una settimana le truppe russe in diversi settori stanno infossando i carrarmati: è una vecchia strategia sovietica usata in due casi: o in vista di una nuova offensiva militare oppure per consolidare linee di difesa stabili. Un'azione di questo tipo potrebbe significare che Putin vuole minacciare Kiev non tanto per conquistarla, quanto per esercitare una pressione tale da indurre il governo ucraino a un negoziato, anche se un accordo di pace completo Putin lo farà con Biden, non con Zelensky».

Infine, nelle scorse ore, gli 007 di Kiev hanno arrestato, al confine tra la Slovacchia e l'Ungheria, un gruppo di sabotatori pronti ad uccidere il presidente ucraino.

Secondo Kyrylo Budanov, capo della direzione dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina, la Russia vuole dividere il paese aggredito in due parti. Tenterà uno «scenario coreano» creando un'entità politica separata nelle regioni occupate dalla Russia.

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