Rischio di paralisi con il Mid term

La sveglia dopo i dolci pisolini di Glasgow è brutale

Rischio di paralisi con il Mid term

La sveglia dopo i dolci pisolini di Glasgow è brutale. La sconfitta del governatore democratico Terry McAuliffe e la vittoria del repubblicano Glenn Youngkin in una Virginia dove, un anno fa, Donald Trump perse con dieci punti di scarto rappresentano una spada di Damocle sospesa sulla testa di Joe Biden. Una spada pronta a precipitare dopo il voto di «mid term» del novembre 2022 paralizzando una presidenza già compromessa dagli insuccessi dei primi nove mesi. Insuccessi evidenziati da un indice di gradimento al 42 per cento, uno dei livelli più bassi degli ultimi 75 anni, secondo solo al 36 per cento registrato, nell'analogo periodo, da Trump.

Glenn Youngkin, insomma, è stato sicuramente bravo a riconquistare il voto dei cosiddetti elettori «indipendenti», non legati ideologicamente a uno dei due schieramenti, ma colmare i dieci punti di scarto subiti - solo un anno fa - da Trump sarebbe stato impossibile senza i fallimenti inanellati dal presidente. In tutto ciò il devastante dietrofront afghano è solo la punta dell'iceberg. La fallimentare cancellazione delle politiche migratorie di Trump con pressioni senza precedenti al confine con il Messico, il ritorno della pandemia dopo i successi vaccinali dei primi cento giorni e l'incapacità di riunificare un paese lacerato dallo scontro ideologico fanno il paio con l'inettitudine esibita nel guidare un fronte democratico bloccato da faide e lotte intestine.

Proprio i veti incrociati di un partito dove Biden non controlla le ali radicali bloccano la manovra da 1750 miliardi destinata a sanare le ineguaglianze sociali, avviare la transizione energetica e diventare il simbolo del quadriennio Biden. Dunque il ribaltone è già alle porte. Il voto di «mid term» potrebbe restituire ai repubblicani il controllo di Camera e Senato e paralizzare definitivamente l'Amministrazione democratica. Anche perchè nell'illusione di riunificare un'America lacerata Biden ha tentato di concordare le sue riforme con l'opposizione repubblicana. Ma ora la resurrezione della Virginia, seguita dal testa a testa del candidato repubblicano Jack Ciattarelli negli scrutini del New Jersey, potrebbero spingere il Gop ad evitare ogni compromesso con la Casa Bianca. In questa situazione anche un diktat presidenziale capace di cancellare le divisioni democratiche e garantire l'immediata approvazione delle riforme rischia di rivelarsi insufficiente.

I dodici mesi da qui al «mid-term» sono un tempo troppo breve per vedere gli effetti delle riforme sociali e ambientali garantite dall'investimento di 1750 miliardi.

Mentre resta evidente agli occhi di tanti americani l'ideologizzazione di un dibattito politico che sfrutta l'immagine di Trump per demonizzare ogni proposta repubblicana.

Un'ideologizzazione, simile allo sbandierato antifascismo del Pd italiano, che ha allontanato l'elettorato dalle prediche del governatore democratico della Virginia favorendo la concretezza politica di Youngkin.

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