L'ormai ex viceministro Edoardo Rixi non usa giri di parole e dopo la snetnza di condanna per le "spese pazze" in Regione Liguria e le sue dimissioni dal Mit mette nel mirino il ministro Toninelli. In una intervista al Messaggero, Rixi non risparmia critiche al ministro grillino e come un fiume in piena si sfoga dopo mesi di silenzio: "Lascio quasi volentieri - si sfoga - . Continuare a lavorare accanto a Toninelli era praticamente impossibile. Ha tolto le deleghe a Siri in due ore senza neppure una telefonata e senza che Armando avesse ricevuto neppure un avviso di garanzia. E queste cose hanno pesantemente incrinato il rapporto di fiducia: non si può provare a risalire la china infangando gli alleati, sacrificando rapporti umani e progetti costruiti insieme".
Poi l'affondo più duro e forse più diretto: "Da qualche tempo il ministro grillino ha proceduto a nomine, come il presidente dello Stretto, in settori che riguardavano le mie deleghe senza neppure consultarmi. E ha finito per occupare militarmente tutti i posti all' interno del dicastero, spesso senza alcuna attenzione al merito. E questo non è giusto, né corretto".
Infine Rixi parla della sua situazione giudiziaria che, ricordiamo, lo vede condannato a 3 anni e 5 mesi in primo grado per peculato: "I giudici sono andati giù pesanti, hanno decretato una condanna superiore alle richieste dei pm e perfino l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Che dire? Sono senza parole. Vengo trattato come un criminale e questo senza aver commesso alcun reato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.