Roberto Cingolani è il responsabile del nuovo e tanto discusso Ministero alla transizione ecologica. Milanese, classe 1961, fisico, anche lui, come gli altri ministri del governo Draghi, ha un curriculum lungo e di tutto rispetto. Fondatore dell’ITT, Istituto Italiano di Tecnologia, prima di essere nominato ministro svolgeva il ruolo di responsabile all’innovazione tecnologia di Leonardo spa, azienda della difesa e dell’aerospazio partecipata dal Ministero dell’economia. La sua nomina al ministero della transizione ecologica era stata anticipata dalla testata Bloomberg, agenzia di news economiche tra le più prestigiose al mondo.
L’infanzia e gli studi a Bari
Il prof. Roberto Cingolani ha trascorso la sua infanzia a Bari presso la cui università il padre, fisico anch’esso, insegnava. Sportivo a livello agonistico con una passione per il ciclismo e il pugilato, segue le orme paterne e si laurea in fisica, presso l’Università Aldo Moro di Bari nel 1985. Nella stessa università, tre anni più tardi, consegue il dottorato di ricerca e nel 1989 ottiene il diploma di perfezionamento in fisica alla prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa. La sua carriera prende il volo e diviene membro dello staff del Max Planck Institut di Stoccarda, una delle principali istituzioni tedesche nel campo della ricerca di base, lavorando sotto la guida del premio Nobel per la fisica, il prof. Klaus von Klitzing.
La carriera accademica in Puglia, Giappone e USA
L’ascesa della sua carriera subisce una frenata all’inizio degli anni ’90 quando rinuncia a partire per il Giappone dove ad attenderlo c’era un contratto all’Università di Tokyo e il paese numero uno al mondo per studiare e sperimentare le nanotecnologie. La vita lo riporta in Puglia, a Bari dove rientra per supportare la madre impegnata nella cura del padre malato. Nel 1992 diventa professore associato all’Università di Lecce, dove apre un filone di ricerca completamente nuovo, studiando le proprietà di una proteina che gli apparve simile a un transistor. Quella soluzione non diventa un successo commerciale, ma insegna a Cingolani a mettere insieme scienziati di discipline diverse per realizzare progetti ambiziosi, skill che gli è servita molto all’istituto Italiano di Tecnologia.
Alla fine in Giappone ci va, nel 1997 come visintig professor all’ Institute of Industrial Sciences dell’Università di Tokyo. L’anno successivo è negli Usa, al Virginia Commonwealth University di Richmond, sempre come visiting professor. Nel 2000 torna in Puglia dove, all’Università di Lecce diventa professore di fisica alla facoltà di ingegneria e nel 2001 fonda il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie. Le alte competenze nel campo della fisica lo portano anche ad effettuare alcune perizie relative all’omicidio di Marta Russo e al caso Unabomber.
L’Istituto Italiano di tecnologia: un’eccellenza italiana
"Non vogliamo che tu sia il primo della classe vogliamo che tu vada a letto stanco”. L’etica del lavoro è uno degli insegnamenti che Roberto Cingolani ha ereditato dalla sua famiglia. La tenacia e la passione per la tecnologia lo porta, nel 2005, a fondare l’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova di cui diviene direttore scientifico fino al 2019, quando assume il ruolo di Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo Spa. L’IIT di Genova, sotto la giuda di Cingolani, sviluppa diverse linee di ricerca nell’ambito della robotica avanzata, la scoperta e lo sviluppo di farmaci, le neuroscienze e le tecnologie del cervello, la robotica, le scienze cognitive, la nanochimica e la nanofisica. L’Istituto, sovvenzionato da fondi statali con circa 100 milioni di euro l’anno come stabilito dalla legge 24 novembre 2003, 326, è diventato negli anni uno dei punti di riferimento per i nostri cervelli in fuga. Nel 2016 l'allora premier Matteo Renzi affida a Cingolani la progettazione dell'Human Technopole, un polo scientifico da realizzare nell'ex area Expo a Milano. Buona parte del mondo scintifico lamentò l'assenza di condivisione del progetto.
I titoli e i riconoscimenti
Il prof.
Cingolani è autore o coautore di oltre 1000 pubblicazioni su riviste internazionali e ha al suo attivo oltre 100 brevetti. Nel 1981 è stato insignito del titolo di Alfiere del Lavoro e di Commendatore della Repubblica Italiana nel 2006.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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