Lunedì deciderà se dimettersi da premier. Una bufera giudiziaria si è abbattuta sul socialista Pedro Sanchez, dopo che un magistrato di Madrid ha aperto un procedimento contro sua moglie Begoña Gómez per traffico d'influenza e corruzione a seguito di una denuncia presentata dal sindacato Manos Médicas. Il caso riguarderebbe un'impresa e un appalto vinto probabilmente con un aiutino. Il pubblico ministero Juan Carlos Peinado, che ha aperto il procedimento preliminare il 16 aprile scorso, ha già accettato di citare una serie di testimoni per cercare di chiarire i fatti.
Sanchez ha pubblicato una lettera su «X» in cui annuncia che sospenderà la sua agenda politica per diversi giorni per «riflettere» e decidere se «continuare» a rivestire la carica di premier «o rinunciare a questo alto onore». Accusa i leader del Partito popolare e di Vox, Alberto Núñez Feijóo e Santiago Abascal, di aver avviato una «macchina del fango» contro di lui, cercando di «disumanizzare e delegittimare l'avversario politico attraverso denunce scandalose e false». Il premier sottolinea che, nonostante tutto, continua a credere nella giustizia del suo Paese, nella sua autonomia e indipendenza.
I Popolari chiedono a Sánchez che si presenti dinanzi al paese per spiegare gli scandali che coinvolgono il suo ambiente familiare più stretto. Lo ha affermato la vicesegretaria alla Sanità del PP, Ester Muñoz, secondo cui le informazioni sui presunti crimini di corruzione privata e traffico d'influenza nell'ambiente della moglie del presidente «sono molto rilevanti, importanti e molto preoccupanti». Per il partito di Feijóo, «il problema non è Begoña Gómez», ma Pedro Sánchez e, quindi, è lui che deve fornire le opportune spiegazioni su questi avvenimenti e su altre questioni come il presunto caso di tangenti per l'acquisto delle mascherine durante la pandemia, noto anche come caso Koldo.
I popolari attaccano a testa bassa, facendo nomi e cognomi: citano il caso del suocero di Sanchez, accusato di arricchirsi con le saune, di suo padre che sarebbe coinvolto nei fondi Next Generation, di suo fratello che ha spostato la residenza «a 16 chilometri dalla Spagna solo per evitare di pagare le tasse, una curiosa forma di patriottismo e ovviamente abbiamo gli scandali che circondano sua moglie».
Sulla stessa linea il partito nazionalista di Vox, secondo cui la moglie del presidente del governo dovrebbe comparire anche nelle commissioni d'inchiesta avviate al Congresso e al Senato sull'acquisto di mascherine da parte dell'Amministrazione. Pepa Millán, portavoce di Vox al Congresso, osserva che tutti sanno che ci sono stati «contatti e intermediazioni da parte della moglie del capo del governo affinché gli imprenditori appartenenti alla sua cerchia ristretta potessero beneficiare di appalti aggiudicati con denaro pubblico».
Nel frattempo il governo è paralizzato, a causa della questione relativa all'amnistia e delle elezioni regionali nei paesi baschi dove i due partiti
nazionalisti hanno ottenuto un risultato mai fatto registrare prima (in tutto 54 seggi su 75): dalla sua costituzione otto mesi fa, il Congresso ha approvato solo due decreti e tre leggi, a dimostrazione di un'impasse oggettiva.
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