Safieddine "irrintracciabile". Bombardamento fatale

Il "delfino" colpito durante una riunione. Oggi a Teheran i funerali di Nasrallah

Safieddine "irrintracciabile". Bombardamento fatale
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Israele continua a decimare i vertici di Hezbollah in Libano e colpisce anche i capi di Hamas nella terra dei cedri. Il canale di Tel Aviv, N12, sostiene addirittura che negli ultimi raid su Beirut potrebbe essere rimasto ferito il generale Esmail Qaani, comandante della brigata Al Qods, l'unità che opera all'estero dei Guardiani della rivoluzione iraniana. Hezbollah ammette che Hashem Safieddine, il successore in pectore di Hassan Nasrallah, ucciso in un bombardamento israeliano su Beirut, è «irrintracciabile». Nella notte tra giovedì e venerdì l'aviazione ebraica ha martellato il sobborgo Sud della capitale, roccaforte sciita. Safieddine stava tenendo una riunione in un bunker con gli esponenti di spicco di Hezbollah sopravvissuti e forse il generale Qaani. Secondo i sauditi e fonti di sicurezza israeliane riprese dai media, le possibilità che Safieddine sai ancora vivo sono «quasi inesistenti».

E, secondo fonti mediorientali, sarebbero previsti per oggi a Teheran, in collegamento con Beirut, i funerali del numero uno di Hezbollah, Hassan Nasrallah.

In vista della rappresaglia contro l'Iran che sarebbe imminente, Idf, le forze armate della Stato ebraico martellano il Libano. Ieri sono stati eliminati due comandanti di Hamas. Nella notte fra venerdì e sabato, le bombe hanno ucciso Saeed Atallah Ali, reclutatole dei volontari jihadisti. Il capo di Hamas è stato centrato nel campo palestinese di Beddawi, vicino a Tripoli, nel nord del paese. Nel bombardamento sono morte anche la moglie e due figlie oltre a 18 miliziani di Hamas. In un secondo raid, ieri mattina, nei pressi della città di Saadnayel, nella valle della Bekaa, è stato eliminato Mohammed Hussein al-Lawis, che lo Shin Bet, il servizio segreto interno di Israele, ha definito «autorità esecutiva in Libano» di Hamas. Idf ha dichiarato di avere colpito la moschea dell'ospedale Salah Ghandour di Bint Jbeil, nel sud del Libano, che sarebbe stata utilizzata «come centro di comando» da Hezbollah. Nella nebbia della guerra i responsabili dell'ospedale sostengono che «sono stati feriti 9 membri del personale medico e infermieristico, alcuni in maniere grave». Gli israeliani hanno annunciato che i raid mirati contro Hezbollah in Libano si espanderanno nei prossimi giorni e che dall'inizio delle operazioni, il primo ottobre, sarebbero stati uccisi 400 miliziani. Un attacco aereo ha interrotto l'autostrada che collega il Libano con la Siria provocando due enormi crateri che rendono impossibile il transito delle automobili e ancor più dei mezzi militari. Lungo questa strada sono già fuggiti 285mila profughi libanesi e siriani passando il confine. Il responsabile dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, in visita a Beirut, ha parlato di una «terribile crisi» umanitaria.

Nonostante il «martello» dell'Idf, Hezbollah ha lanciato ieri, fino a metà pomeriggio, 110 razzi su Israele ed il giorno prima 220. Un ordigno ha colpito una casa ferendo lievemente tre israeliani.

Hezbollah ha lanciato anche un missile Fadi-1 contro la base Ramat David, vicino ad Haifa. I giannizzeri filo iraniani sostengono di avere di nuovo respinto «i soldati nemici che hanno rinnovato il tentativo di avanzare verso il villaggio di Odaisseh».

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