Aveva dichiarato di alloggiare in uno stabile, ma nessuno dei vicini di casa l'ha mai vista in tutti questi anni, nonostante sia poi comparso magicamente il suo cognome sul citofono di riferimento proprio negli ultimi giorni. È un giallo che s'infittisce sempre di più quello dell'effettiva abitazione di Ilaria Salis. Dopo la querelle della casa occupata abusivamente in zona Navigli, a quanto pare l'europarlamentare con Alleanza Verdi-Sinistra non è stata del tutto trasparente nel riportare correttamente la propria residenza, forse volendo intenzionalmente confondere le acque non il concetto più esteso di domicilio.
Tutto parte infatti da una risposta che la stessa Salis aveva fornito ai magistrati del tribunale di Budapest, città dove è rimasta incarcerata per sedici mesi con l'accusa di avere partecipato a un'aggressione. Durante la prima udienza del processo, immortalata da cameraman e fotografi, l'attivista quarantenne aveva affermato che l'indirizzo dove risiedeva fosse in zona Barona. Un palazzo nella periferia Sud di Milano non distantissimo da quello «incriminato» di via Giosuè Borsi. Peccato che, proprio nell'immobile indicato dall'insegnante brianzola, nessun condomino dichiara di averla mai incrociata. Ma il mistero non termina qui.
Un vicino di casa sostiene infatti che, non più tardi di due settimane fa, sia arrivato un ufficiale giudiziario per consegnare personalmente a Ilaria Salis una sorta di avviso proprio per la nota vicenda del presunto debito di 90 mila euro con Aler. Ma non l'aveva trovata, nonostante teoricamente fosse registrata a quel numero civico. Pochi giorni più tardi - ovvero quando era già esploso il caso mediatico dell'abusivismo del locale vicino al Naviglio Pavese - qualcuno ha poi appiccicato sul citofono un cartoncino con scritto a mano due cognomi, assenti all'ingresso fino a poche ore prima: uno è proprio quello della Salis (nella foto), presente anche sulle caselle postali all'interno dell'atrio, mentre l'altro si riferisce al proprietario effettivo dell'appartamento in questione.
Uno degli abitanti del palazzo assicura che questo ragazzo molto riservato di circa 35 anni, le cui iniziali del nominativo sono F. e S., avrebbe comunicato ufficialmente di vivere da solo nella propria abitazione. Non è tutto: sempre secondo questa testimonianza, il soggetto avrebbe circa 6 mila euro di spese condominiali arretrate e probabilmente per lui potrebbe arrivare presto un decreto ingiuntivo. Su quest'ultimo punto, tuttavia, l'amministratore dello stabile non ha confermato la notizia.
Anche se, allo stesso momento, non l'ha nemmeno smentita. Comunque sia, che si tratti di un'ospitalità in amicizia o di un possibile affitto in nero, resta il fatto che sulla Salis ora è piombata anche la questione della «residenza fantasma».
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