"Saltati eventi e vacanze". Ora Forza Italia incalza Orlando sulla Cig

Il settore dei grandi eventi rischia un disastro per via di questa nuova ondata. Il senatore Boccardi pungola Orlando sul da farsi a stretto giro

"Saltati eventi e vacanze". Ora Forza Italia incalza Orlando sulla Cig

Forza Italia, con il senatore Michele Boccardi, incalza il ministro Andrea Orlando sulla Cig e non solo. Il comparto wedding ed altri settori legati agli eventi ed ai grandi eventi sono fuori da alcuni trattamenti d'integrazione salariale. Una mancanza che persiste nonostante molte realtà che operano in quei campi abbiano risentito, in misura maggiore di altri, gli effetti economico-sociali anche di quest'altra ondata di pandemia. Ora, per il partito guidato da Silvio Berlusconi, è arrivato il momento di sanare questo gap senza perdere ulteriore tempo: "Ci sono migliaia di imprese del settore del wedding, delle feste private, del turismo e di tanti altri comparti, che non hanno usufruito della Cig prevista dal decreto 146 del 21 ottobre 2021 perchè ritenevano di non averne bisogno, dal momento che avevano ripreso le loro attività", ha premesso il senatore che siede di nuovo in Parlamento, dopo una surreale vicenda che ha costretto l'esponente politico ad aspettare quasi un'intera legislatura.

Senatore, cosa sta succedendo al settore che si occupa dei grandi eventi?

"La questione riguarda il turismo e l'intero comparto. Con il decreto Speranza, quello delle festività, è divenuto chiaro come alcune attività non siano state chiuse soltanto dal punto di vista normativo. Se non altro perché, nei fatti, sono state chiuse eccome. Si è palesato un combinato disposto molto forte: il decreto e l'innalzamento potenziale dei contagi che ha fatto impaurire tutti. Dunque si è passati dalla chiusura delle discoteche all'annullamento di tutti gli appuntamenti. Dai matrimoni alle vacanze: sta saltando tutto. Dai dati che arrivano dalle associazioni di categoria possiano dedurre un vero e proprio disastro".

Dunque lei chiede interventi immediati...

"La legge di Bilancio è stata appena approvata in Senato. Ora è alla Camera ma non si può cambiare. Serve un Dpcm immediato da parte del governo Draghi tramite cui, come prima misura, bisogna rifinanziare la Cig. Quella che tra l'altro era già stata prolungata dal 31 di ottobre sino alla fine dell'anno. Ma la fine dell'emergenza è stata spostata dal 31 dicembre al 31 marzo, dunque serve un nuovo provvedimento capace di mettere in sicurezza i lavoratori di questi comparti almeno dal primo gennaio. Sono persone che non avranno lavoro. Preciso che quella Cig, che era stata prorogata, prevedeva settimane di dotazione che non sono state sfruttate. Ad ottobre e novembre, del resto, il comparto ha lavorato. Basta fare un copia ed incolla di quel decreto e prorogare sino al 31 marzo".

E questo sarebbe soltanto il primo intervento da porre in essere...

"Sì, la Cig è il provvedimento d'urgenza. Poi bisognerebbe fare altre due cose, entrambe immediate: anzitutto nel Dpcm dovrebbero essere programmati indennizzi veri per il mese di dicembre per tutto il comparto del mondo del turismo, eventi e wedding; una moratoria, inoltre, sarebbe essenziale per le aziende. Parliamo di un settore in crescita sino al 2019. Forse il comparto del turismo, dei grandi eventi e del wedding era quello più in crescita nonostante la crisi. Il che aveva spinto imprenditori a fare investimenti importanti, con mutui pre-Covid. Ma il primo gennaio 2022 - ricordo - scade la moratoria sui mutui precedenti alla pandemia: dobbiamo provvedere subito. Altrimenti le aziende dovranno iniziare a pagare pur non avendo liquidità o dovendo usare la liquidità guadagnata in questi pochi mesi di lavoro. Serve una moratoria che arrivi almeno sino al giugno del 2022. Poi, non prendiamoci in giro, c'è un'altra tassa ingombrante per queste aziende che è l'Imu. Nel primo semestre del 2022, bisognerebbe prevederne la cancellazione".

Il plauso al governo per i fondi destinati al Turismo però li ha fatti...

"150 milioni di euro nella Legge di Bilancio sono un segnale di attenzione ma non la soluzione a tutti i mali. Sappiamo quanto il turismo rappresenti per l'Italia. Il mio intervento in Aula era rivolto al Pnrr: spingo affinché si possa creare una struttura capillare in tutto il Belpaese che si occupi di progettazione. Il Pnrr non è a fondo perduto: servono progetti, dunque risorse umane. Bisogna evitare che il Sud perda la sua occasione per mancanza di risorse umane. Non vorrei che l'Italia si spaccasse in due. Premesso questo, essendo entrato in Senato con la legge di Bilancio quasi realizzata, posso comunque constatare come Mario Draghi sia essenziale per l'economia italiana. Non soltanto per la competenza, che non si discute, ma anche per la rappresentatività che fornisce a tutta la nostra nazione. Draghi offre una garanzia a tutto il mondo economico europeo e mondiale: per questo il premier non può terminare l'incarico di presidente del Consiglio in questo momento storico".

Arriviamo così ad una questione di stretta attualità: il Quirinale...

"I motivi per cui Draghi non può abbandonare l'incarico sono evidenti a tutti. L'Italia sta attraversando un momento di forte emergenza. Abbiamo bisogno di un uomo forte al comando e non può essere che Draghi. Ritengo che, in un mese di frequentazione del Senato, tutti i partiti abbiano dimostrato una sensibilità importante: ho visto coesione di tutti i gruppi parlamentari attorno all'azione di questo governo. Rispetto al Colle, invece, sono convinto che il presidente Silvio Berlusconi abbia tutte le caratteristiche per fare il capo di Stato.

In tutta onestà, Berlusconi è stato il protagonista di un ventennio: gli va riconosciuto di aver dato uno scossone alla politica italiana, a partire dal 1994. Non lo dice il senatore Boccardi: credo sia l'opinione di tutto il popolo italiano".

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