Salvini adesso avverte Conte: "Non può fermala, la Tav si fa"

Il ministro ha le idee chiare: "Per bloccarla serve un atto del Consiglio dei Ministri. E i leghisti non la fermeranno"

Salvini adesso avverte Conte: "Non può fermala, la Tav si fa"

Matteo Salvini non molla sulla Tav. Il leader della Lega di fatto rifiuta l'ipotesi che l'opera possa saltare e dopo la tregua siglata da Conte con un rinvio sui bandi (in realtà da lunedì partiranno comunque) lancia la sfida ai Cinque Stelle: "La Tav si farà". In un colloquio col Corriere, Salvini mostra il suo piano: "Molto bene, abbiamo una buona notizia. Da oggi sul tavolo c’è la Nuova Tav. Se Luigi Di Maio dice che la situazione si sta risolvendo positivamente — aggiunge il leader leghista —, allora andiamo avanti". Poi il ministro degli Interni parla di un sondaggio Swg che di fatto sottolinea che i favorevoli alla Tav sono il 58 per cento. "Nella Lega i sì sono al 75%, ma anche tra i 5 Stelle, i contrari sono al 55%, e c’è anche un 21% di loro che dice sì. Nel Nord Ovest non parliamone". A questo punto aggiusta il tiro e mette nel mirino i Cinque Stelle: "Sull’ipotesi della “mini Tav” anche i 5 Stelle sono favorevoli al 35% e contrari solo al 34%. La Tav per il 70% degli italiani é utile per collegare l’Italia all’Europa, per il 68% crea posti di lavoro e per il 61% abbatte l’inquinamento".

Poi parla del contratto di governo e anche qui le idee sono molto chiare: "Che cosa c’è scritto nel contratto di governo? Revisione dell’alta velocità. E se c’è scritto questo, allora la Tav si rivede. Significa che se la giga stazione di Susa dell’archistar non si vuole più, se ne ridiscute. Se a qualcuno non va giù il Passante di Orbassano, bene: vediamo le alternative. Se la collina morenica presenta dei problemi, risolviamoli. Questa era l’idea alla base del contratto. Tra l’altro, le ipotesi che già esistono di revisione farebbero risparmiare oltre 1,6 miliardi...". Poi avverte il premier Conte: "Per fermare i bandi occorre come minimo un atto del Consiglio dei ministri. Ma, come detto, i ministri della Lega un no ai bandi non lo potrebbe votare".

Infine su questo punto è intervenuto anche il sottosegretario Giorgetti che a Mezz'Ora in Più ha affermato: "Matteo Salvini non è tornato a cuccia, ha visto accogliere la proposta che ha messo sul tavolo. Tengo a precisare che per fermare definitivamente la Tav serve un passaggio parlamentare, non può né Conte né il Cdm, il Parlamento è sovrano su questo".

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