Tranquillo, calmo e rilassato. Volato in Umbria per l'ennesima tappa della campagna elettorale in vista delle Regionali di domenica prossima, Matteo Salvini non cede alle provocazioni di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, dal palco della Leopolda, ha tirato una lunga serie di stoccate al capo del Carroccio, proprio come durante i 75 minuti del duello andato in onda a "Porta a Porta". Il periodo del nervosismo, della trasgressione verbale è finito. Ora che ha oltrepassato il 30% dei consensi, Salvini mira a rassicurare il suo elettorato, accreditandosi come il leader dei moderati. Si è visto nella manifestazione di piazza San Giovanni, dove ha abbandonato i consueti toni di guerra.
Alla Leopolda il Festival della poltrona.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 20 October 2019
Fanno il governo insieme e si insultano ogni giorno: Conte, Di Maio e Renzi mi fanno pena, domenica in Umbria la prima lezione di Democrazia dal Popolo Italiano.
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Pacatezza. Questa la nuova parola d'ordine nella dialettica salviniana. Si è visto anche domenica. Nel suo intervento di fronte alla platea della Leopolda, Renzi ha rifilato a Salvini le solite stoccate. La "fregatura" dell'inciucio Pd-Movimento 5 Stelle, il Papeete e il dialogo con Casapound: questo l'armamentario evocato dall'ex premier per farsi beffe dell'altro Matteo. Che, ovviamente, non è stato a guardare. Ma la sua replica al senatore toscano si limita a una breve nota. Niente dirette Facebook. "Alla Leopolda il Festival della poltrona. Fanno il governo insieme e si insultano ogni giorno: Conte, Di Maio e Renzi mi fanno pena, domenica in Umbria la prima lezione di Democrazia dal Popolo Italiano". È la sintetica dichiarazione che il capo del Carroccio ha diffuso alla stampa. Troppi gli impegni di Salvini, dal Festival internazionale del cioccolato di Perugia all'incontro di Todi con i simpatizzanti leghisti. Alla "liberazione" dell'Umbria, come ama dire il diretto interessato, mancano ormai sette giorni. Troppo pochi per fare a botte con Renzi, che vale 4%. Motivo più che sufficiente per liquidarlo con una nota di 200 caratteri. Bastano e avanzano.
Piazza pazzesca oggi pomeriggio a Todi!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 20 October 2019
Mentre Zingaretti e Di Maio non fanno comizi perché non c’è gente...
Domenica 27 ottobre sarà una Vittoria stupenda.#domenicavotoLega pic.twitter.com/19EapLFzOr
Poi, però, Salvini ha ceduto alla tentazione di rispondere per le rime a Renzi. E dal palco di Todi, dove si è recato nel pomeriggio per un comizio, è passato all'attacco: "Renzi e la Leopoldina saranno la prima notizia ai telegiornali. Neanche suo padre probabilmente lo vota più, è un partito dal 3%, ma stasera i tg apriranno con Renzi, pallone gonfiato, ladro di democrazia".
Quindi un altro affondo, ancora più pesante del primo: "Uno che cambia partito ogni quarto d'ora, uno che vuole cancellare Quota 100 per tornare alla legge Fornero va curato, per punizione va portato in un ospedale in Umbria".
Renzi, su Twitter, ha replicato: "Salvini mi accusa di essere un ladro di democrazia e un pallone gonfiato. Ma perché queste cose non me le ha dette in faccia in tv? Solo i codardi fanno così. Pensavo fosse don Rodrigo e invece è don Abbondio".Salvini mi accusa di essere un ladro di democrazia e un pallone gonfiato. Ma perché queste cose non me le ha dette in faccia in TV? Solo i codardi fanno così. Pensavo fosse don Rodrigo e invece è don Abbondio #ItaliaViva
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 20 October 2019
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