Durante l'incontro con le parti sociali, Matteo Salvini è tornato a parlare della manovra. "La situazione del Paese presuppone una manovra che vada oltre la spesa corrente", ha affermato il ministro dell'Intero, spiegando che "i dati congiunturali sono caratterizzati da luci e ombre". Sono quindi fondamentali, secondo il vicepremier leghista, "gli investimenti in opere pubbliche, la messa in sicurezza del Paese e il taglio delle tasse".
La manovra, ha continuato Salvini, non può essere un "gioco delle tre carte nel senso che gli sgravi non debbono essere recuperati con nuove misure". Un'affermazione, riporta l'Huffingtonpost, che va contro quanto aveva fatto capire il titolare dell'Economia, Giovanni Tria.
Per mettere in campo un piano straordinario di investimenti e di taglio delle tasse "è ovvio che dobbiamo ridiscutere con l'Unione europea alcuni vincoli ai quali dobbiamo sottostare altrimenti nulla di quello che siamo detti è possibile", ha precisato Salvini. Ma questo "è il momento del coraggio e delle decisioni, non del tirare a campare".
All'incontro con le parti sociali, si è parlato anche di salario minimo. "Da tutte le sigle presenti al tavolo è arrivato un 'no' unanime al salario minimo - ha spiegato Salvini -. Per aiutare qualcuno si danneggerebbero milioni di lavoratori. Evidentemente una riflessione qualcuno la dovrà fare".
Infine il ministro dell'Interno ha fatto una riflessione sulla Tav in vista del voto di domani: "Tutti dicono che c'è bisogno di infrastrutture, porti, aeroporti.
Noi voteremo qualsiasi mozione che sostenga crescita, futuro, progresso e mobilità". "Mi stupisce che nel 2019 c'è chi dice no al progresso", ha concluso riferendosi alla posizione del M5S.
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