"Vado al ministero... sto seduto sulla seggiola per dodici ore consecutive, così poi mando un post al Corriere. Sto lì, faccio il pisolino, così sono contenti". Così Matteo Salvini, a margine delle celebrazioni per l'anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, risponde a Milena Gabanelli che, in un articolo sul Corriere della Sera, gli ha praticamente dato dell' "assenteista".
Secondo la giornalista, stabdo alle agenzie di stampa, i comunicati, le apparizioni tivù e altre fonti di informazioni "sembra proprio che dal giorno del suo insediamento fino a fine febbraio 2019, sia stato presente al Viminale sì e no una decina di giorni al mese (a luglio e ottobre), calando fino a cinque in dicembre". Secondo il sito openpolis.it, invece, le presenze di Salvini in Parlamento per le votazioni sarebbero dell'1,73% (57 su 3286).
Per quanto riguarda la produttività in 9 mesi di governo è stato primo firmatario di 2 leggi (il Decreto Sicurezza e la cessione unità navali alla Libia), ma le missioni sono state il 97,75%. Ed è qui che la Gabanelli sbaglia. Sbaglia nel banalizzare l'importanza delle missioni di un ministro dell'Interno.
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