Salvini sogna il patto anti Nazareno con Grillo

Piuttosto che contendersi eventuali elettori per così dire "indecisi", la strada imboccata è quella del fair play

Salvini sogna il patto anti Nazareno con Grillo

Di segnali negli ultimi mesi ce ne sono stati in abbondanza, non ultimo il fatto che tra Matteo Salvini e Beppe Grillo continua da tempo a resistere una sorta di tregua sottotraccia. A parte qualche timido buffetto, infatti, i due preferiscono ignorarsi cordialmente, nonostante sia evidente che Lega e Cinque stelle hanno una fetta di elettorato «comune». Eppure, piuttosto che contendersi eventuali elettori per così dire «indecisi», la strada imboccata è quella del fair play.

Un caso? È possibile, anche se piuttosto improbabile visto che raramente in politica mosse di questo tipo non sono attentamente calibrate. La ragione, dunque, potrebbe essere un'altra. E non è escluso che sia quella ventilata da qualche parlamentare del Carroccio ma pure - rigorosamente off the records - da qualche deputato Cinque stelle: un'eventuale convergenza post elezioni (che siano nel 2017 o nel 2018), soprattutto se davvero come sembra si modificherà l'Italicum e si andrà alle urne con una legge proporzionale. Insomma, se c'è chi pensa di poter sterilizzare una buona affermazione dei Cinque stelle riproponendo un Nazareno bis tra il Pd e Forza Italia, perché non credere che il M5S possa decidere di mettere in pratica esattamente lo stesso schema? Nel caso il risultato delle urne consegnasse ai Cinque stelle una maggioranza parlamentare risicata e non autosufficiente, la strada per arrivare a Palazzo Chigi e potrebbe essere proprio quella di un asse con la Lega.

Così, si spiegherebbero molte delle mosse di Salvini degli ultimi mesi. A partire dall'endorsement a favore di Chiara Appendino e Virginia Raggia alle amministrative di Torino e Roma dello scorso giugno. Il segretario della Lega, infatti, è da tempo che va strizzando l'occhio all'elettorato grillino e anche il tentativo di «nazionalizzare» il Carroccio e farlo uscire dalla ridotta padana guarda proprio in questa direzione, accarezzando l'idea di rosicchiare una fetta dell'elettorato antisistema che oggi al Centro e al Sud si è spostato tutto sui Cinque stelle.

D'altra parte, i punti di contatto sono tanti, a partire dal deciso «No» al referendum, passando per la netta opposizione al governo Renzi, all'Europa e all'euro. Per non dire della comune simpatia per Trump e Putin. Un buon canovaccio su cui provare ad immaginare un percorso comune.

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