![Salvini vede Bibi: "Amici di Israele. La Corte penale? Sono perplesso"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/11/1739254317-aztxca-50mzhzbpw11ai-ansa.jpeg?_=1739254317)
Perplessità e solidarietà. Il vicepremier Matteo Salvini in visita a Gerusalemme ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu cui ha espresso vicinanza per il mandato di arresto annunciato dalla Corte penale internazionale. E ovviamente perplessità per una decisione contro la quale anche il presidente americano Donald Trump ha avuto parole di fuoco fino all'annuncio di sanzioni contro la Corte dell'Aia. Organismo, questo, la cui esistenza e utilità, secondo lo stesso Salvini, «dovranno essere rimessi in discussione».
Nella mezz'ora di colloquio si è ovviamente parlato della crisi mediorientale. E soprattutto degli ultimi sviluppi sul lavoro della diplomazia dopo il viaggio dello stesso Netanyahu negli Stati Uniti per incontrare Trump. Il faccia a faccia tra il premier israeliano e il capo della Casa Bianca ha fornito a Salvini l'occasione per assicurare il suo sostegno a ogni iniziativa «utile per portare pace, stabilità e prosperità in Medio Oriente, eliminando una volta per sempre terrore e violenza islamica da ogni territorio, nell'interesse dello stesso popolo palestinese». Parole che compaiono in un post dello stesso leader leghista pubblicato in calce a una foto che lo ritrae con Netanyahu. Nel corso dell'incontro si è discusso anche della linea politica e Salvini ha confermato l'intesa tra il Carroccio e il partito del Primo Ministro, il Likud.
Nel corso della trasferta israeliana il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture ha incontrato anche il ministro per la Diaspora Amichai Chikli e il ministro degli Esteri Gideon Sàar.
Salvini oggi vedrà sempre a Gerusalemme anche il presidente della Knesset (il parlamento israeliano), e il suo omologo Miri Regev per un bilaterale sul tema dei trasporti con l'obiettivo dichiarato di «creare relazioni più salde e nuove e importanti occasioni di lavoro per aziende e giovani italiani».
In Israele è ben noto il posizionamento politico di Salvini e la forte sintonia con la nuova amministrazione Usa di Donald Trump. Lo stesso capo della diplomazia israeliana, dopo il colloquio con capo della diplomazia israeliana ha scritto su X che il vice premier «è uno dei più grandi amici di Israele in Italia e in Europa». «Sono stato felice - scrive Sàar - di ospitarlo al ministero degli Esteri a Gerusalemme dove abbiamo discusso della grave ingiustizia commessa nei confronti di Israele dall'organismo denominato Corte penale internazionale dell'Aia». Il riferimento è proprio a quanto accaduto lo scorso novembre, quando la Corte aveva emesso mandati di arresto per il premier Netanyahu, e per il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, accusandoli di aver commesso crimini di guerra nella Striscia di Gaza.
La visita di Salvini in Israele avviene, tra l'altro, nel pieno del caso Paragon, il cui spyware, Graphite, sarebbe stato utilizzato per spiare giornalisti e attivisti. Dopo lo scoppio del caso, la società israeliana che forniva lo spyware ha disconnesso l'accesso ai due clienti istituzionali italiani. Al riguardo, nei giorni scorsi, Salvini aveva esortato a fare «chiarezza su quelli che sembrano regolamenti di conti tra servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale».
«Che ci siano paginate in cui agenti segreti attaccano altri agenti segreti è preoccupante», aveva aggiunto il leader leghista. Ed è probabile che la questione legata appunto alla società israeliana sia entrata nel faccia a faccia con Netanyahu.
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