Si aspettano i risultati ufficiali dalle elezioni in Sardegna. Ma dopo la pubblicazione degli exit poll sono già diversi i commenti politici sugli effetti che il voto regionale potrà avere a livello nazionale.
Il M5S, che secondo gli exit poll è dato intorno al 18%, avrebbe perso quasi venti punti rispetto alle elezioni politiche e si sarebbe attestato al di sotto della soglia considerata "limite" del 20%. A uscire confermata è invece la coalizione di centrodestra, come già emerso in Abruzzo. Perché se - exit poll alla mano - tra i due candidati di Solinas e Zedda è ancora testa a testa (gli scrutini iniziano domani alle 7), le rilevazioni sui risultati della coalizioni sembrano marcare un vantaggio più netto del centrodestra. Lega, Fdi e Forza Italia sono dati tra il 43 e il 47%, mentre il centrosinistra si attesta tra il 27 e il 31%.
Anche per questo da Forza Italia sembra pronto il pressing nei confronti di Matteo Salvini. "Gli italiani - ha spiegato anche Antonio Tajani a 'Che tempo che fa' su Raiuno - vogliono cambiare. Se i dati reali corrispondono agli exit poll c'è un crollo del M5S, così come c'è stato in tutte le elezioni regionali e locali. Vuol dire che c'è qualcosa che non va, la principale forza del governo sta perdendo consenso. Non credo che le elezioni sarde possano determinate la caduta del governo - ha aggiunto - ma è un altro segnale che va in una direzione chiara".
Dalla Lega, però, arrivano rassicurazioni all'alleato di governo pentastellato.
"Il governo nazionale è differente dalle elezioni regionali, non è in pericolo il contratto di governo", dice il parlamentare sardo della Lega, Guido De Martini, rispondendo a una domanda sul pressing di Fi su Matteo Salvini per abbandonare il M5S al governo. "A livello regionale ci sono le coalizioni classiche, si conferma lo schema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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