Sardine ancora in alto mare Ma intanto si buttano in affari

Santori pubblica un libro e diventa consulente aziendale La provocazione: flash mob al Papeete. Saranno a Bibbiano

Sardine ancora in alto mare Ma intanto si buttano in affari

Dopo il concerto di Bologna preparano la marcia sul Papeete. Un'idea, una possibilità, nient'altro che una furbata da fine campagna elettorale: un flash mob nel lido simbolo della Lega. È questa l'ultima delle «intimidazioni» formulata dal movimento delle sardine a conclusione dell'evento di domenica a Bologna. Lanciata più per disturbare che per impensierire Matteo Salvini, la notizia non è stata ancora confermata, (contattate dal Giornale le sardine non si sbilanciano), ma è stata veicolata per fare parlare ancora di sé e per tenere accesi i riflettori in queste ore decisive che precedono il voto in Calabria e in Emilia-Romagna. Reduci dal successo (musicale) che le ha portate a ringraziare i partecipanti: «Avete reso possibile l'impossibile. Grazie a noi, che ai profili digitali continuiamo a preferire i corpi vivi», le Sardine proseguono la loro operazione comunicativa che mescola vero e verosimile, vanterie e minacce con lo scopo di fare arretrare la Lega come a Bibbiano.

Convinte di avere strappato la piazza del piccolo paese alla Lega (che aveva manifestato l'intenzione di tenere, e che terrà, il comizio di chiusura), le Sardine, che dei leghisti avevano detto «sono dei polli, li abbiamo fregati», sono state allontanate dalla piazza principale su decisione della prefettura. Per fare passare la bocciatura come atto di alto senso di responsabilità, hanno prima chiesto alla Lega la rinuncia comune, poi, quando hanno appreso che la Lega non avrebbe rinunciato, hanno deciso di organizzare ieri in tarda serata un'assemblea di ascolto con gli abitanti di Bibbiano presso il Teatro Metropolis. E all'ultimo minuto hanno deciso di scendere ugualmente in un'altra piazza. Una mossa per provare a far dimenticare lo schiaffo della prefettura e poter raccontare di averlo fatto per gli abitanti di Bibbiano.

E come accaduto già con Giuseppe Conte («Ci vuole incontrare» avevano detto, poi Palazzo Chigi aveva fatto sapere che non c'era una richiesta ufficiale e ieri Conte ha detto: «Se vogliono incontrarmi, sarò ben lieto»), Santori ha ieri parlato di non precisati contatti con «esponenti del M5s di medio-alto livello». Anche queste appaiono più come millanterie, arie da Figaro «tutti mi vogliono». Del Pd è sicuro, (Stefano Bonaccini: «Una piazza straordinaria. Le sardine hanno i miei valori»), ma meno del M5s e si è visto quando a Santori è stato chiesto di circostanziare: «Non c'è stato nessun invito formale...».

Ma si è creato un effetto comunicativo che, tra le altre cose, come hanno rivelato nella conferenza di presentazione dell'evento di Bologna, sta incuriosendo le aziende: «Abbiamo aziende che ci chiamano per avere consigli sulla comunicazione».

E l'effetto si tradurrà presto in introiti veri. A marzo arriverà infatti nelle librerie il primo libro delle sardine a firma dei quattro fondatori. Lo pubblicherà Einaudi con il titolo Le sardine non esistono. Vedrete, gireranno pure un film.

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