Un bagliore di luce, abbagliante. Senza nessuna esplosione o rumore ma visto (e fotografato, e ripreso) da migliaia di persone. Fosse successo in qualsiasi parte del mondo a prevalere sarebbe l'aspetto folkloristico e la curiosità. Ma dato che il misterioso avvistamento è stato sui cieli di Kiev, in costante allarme antiaereo e con l'ansia di attacchi massicci da un momento all'altro, è chiaro che il giallo diventi più intricato. E tra accuse, smentite e supposizioni ancora non si sa cosa possa essere successo.
Prima ipotesi: è stata un'esplosione. Smentita subito, anche perché nessuno ha avvertito rumori, boati o scintille e il giorno dopo non ci sono stati «segni» tangibili.
Seconda ipotesi: un satellite della Nasa precipitato. Ma subito è arrivata la smentita dell'agenzia spaziale americana. Il capo dell'amministrazione militare di Kiev Serhiy Popko, aveva infatti riferito che la causa dell'allarme aereo risuonato nella capitale era dovuto alla «caduta di un satellite spaziale della Nasa». Nel mirino era finito il satellite in disuso Rhessi, che ha viaggiato nello spazio per oltre 20 anni registrando oltre 100mila eventi solari. L'agenzia spaziale americana però ha replicato sottolineando che la maggior parte del satellite sarebbe andata in fumo nel suo viaggio di rientro nell'atmosfera, avvertendo che solo «alcuni componenti» avrebbero potuto resistere all'impatto. Il rientro è stato però tra Sudan e Egitto, nel deserto del Sahara, alle 2 e 21 ora italiana e i dati delle forze spaziali statunitensi confermano che eventuali resti non possono essere finiti sull'Ucraina. «Il rientro non era ancora avvenuto. Nessun altro satellite della Nasa è rientrato nell'atmosfera oggi», fanno sapere dall'agenzia.
Ed ecco la terza ipotesi: Un meteorite. Secondo il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat «questo lampo è stato visto anche in Bielorussia. Pertanto, non è stato così facile trovare detriti. Penso che i servizi speciali si occuperanno di questo, ma forse questo corpo, un meteorite, è bruciato nell'atmosfera». Ipotesi potenzialmente credibile, visto che quando un frammento di corpo celeste entra in contatto con l'atmosfera, si scalda fino a bruciare provocano una scia luminosa.
Ipotesi, più o meno credibili, che non chiariscono nemmeno un po' cosa sia realmente accaduto. «Un lampo luminoso visto sopra il cielo di Kiev non era dovuto alla caduta di un satellite o a un attacco missilistico russo. Cosa fosse esattamente, solo gli esperti possono scoprirlo», dicono dall'amministrazione militare di Kiev. E il mistero rimane. Perché fa inevitabilmente specie che un fatto così raro, qualunque esso sia stato, sia capitato proprio sui cieli di Kiev. Al di là delle spiegazioni e delle smentite ufficiali, crescono anche le tesi più bislacche e quelle complottistiche, dall'esercitazione andata male, all'attacco segreto, fino al possibile errore nella manovra dei nuovi missili anti aerei Patriot appena arrivati in Ucraina dagli Stati Uniti. Ma anche in questi casi mancano i riscontri, soprattutto sotto forma di conseguenze tangibili del giorno dopo. Possibile un qualche tipo di pasticcio, sia esso ucraino, russo o di altri Paesei in qualche modo coinvolti nel conflitto. Non sarebbe il primo e nemmeno l'ultimo, in questa guerra come in quelle del passato.
Adesso è il momento delle ipotesi e delle smentite. Magari tra qualche anno, e solo tra qualche anno, si saprà per davvero cosa è accaduto. Una cosa è certa: in un conflitto complesso e sanguinoso, un giallo senza conseguenze, in fondo, è un giallo buono.
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