Tanto hanno fatto e tanto hanno detto sui suoi conflitti d'interesse che, nel settembre scorso, il governo è riusciti a ottenere le dimissioni del presidente della Consob Mario Nava. Ci si aspettava che fosse per mettere su quella poltrona uno sceriffo del mercato nel vero segno del «cambiamento». Il risultato è stata la nomina (dopo ben sei mesi di poltrona vacante) di Paolo Savona. Il che è apparso più come una mossa per liberarsi di un ministro ingombrante agli Affari Europei.
Che però continua a parlare come se fosse ancora nel governo: in un'intervista ha ieri detto della necessità di abbassare i toni con la Ue, di aprire un dialogo. Come volesse tornare presto indietro. O andare a Bruxelles. Insomma: della Consob continua a non interessare quasi nulla a nessuno.
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