Scelto il dg della Rai, ora Renzi deve tirare fuori il nome di una presidente

Dall'Orto sembra aver vinto la sua partita, ora manca il "presidente di garanzia" voluto dal premier. Rigorosamente in gonnella

Scelto il dg della Rai, ora Renzi deve tirare fuori il nome di una presidente

La carica dei renziani in Rai è cominciata. Ma non è certo cosa recente. Già da anni, #laventatabuona ha esordito tra i corridoi di viale Mazzini. E, dopo questi ultimi mesi caotici per la televisione di Stato e la conquista dell’approvazione della riforma in Senato, resiste un nome (già sentito): Antonio Campo Dall’Orto.

Matteo Renzi l’ha già incontrato e sembrerebbe che il suo nome per la direzione generale della Rai, sia ormai una certezza. Certo, bisogna tener conto dell’attitudine (quasi innata) del premier ai colpi di scena. Dall’Orto, però, resta la scelta su cui far convergere tutti gli schieramenti politici. Lui, fantasista della televisione, leopoldiano doc certificato, nominato dallo stesso Renzi nel Cda di Poste Italiane, insieme al sottosegretario Antonello Giacomelli ha disegnato la riforma del servizio pubblico radiotelevisivo. E, già da due anni, la sua candidatura era sulla bocca di tutti per il post-Luigi Gubitosi. Amante incerto, però, delle "nozze con i fichi secchi" che ormai in Rai sono la conditio sine qua non.

Il nome, invece, da tirar fuori dal cilindro, è sicuramente quello del nuovo presidente della Rai che Renzi, riferiscono senza esitazione fonti di viale Mazzini, vuole in gonnella. Una donna, come da progetto originale. Le indicazioni sono state chiare: o si trova un personaggio legato alla storia della Rai, ma assolutamente super partes, oppure si dovrà andare a pescare tra gli ex-presidenti o ex-componenti della Corte Costituzionale. Tutto ciò per garantire un’indipendenza politica e partitica. Solo sulla carta, ovviamente.

Resta in pole position Tinni Andreatta, lettiana doc, attuale direttore di Rai Fiction, che il premier stima molto. Anche se, fino a qualche tempo fa, la cosa non era reciproca. Attualmente, una figura perfetta per la nuova cornice democristiana che Matteo Renzi vuole costruire intorno alla Rai.

Si era parlato anche di Patrizia Grieco, presidente di Enel, che, invece, ha voluto subito smentire un suo approdo in Rai. E con l’idea del “presidente di garanzia” si era fatto anche il nome di Lella Golfo, giornalista, imprenditrice e deputata in quota Pdl nel 2008.



Naufragata completamente, invece, la possibilità che Monica Maggioni, attuale direttore di Rainews, trasferisca il suo ufficio al settimo piano di viale Mazzini.

Resta comunque un rebus da sciogliere: donna, cinque lettere, napoletana.

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