Lo scenario che inquieta Conte: "Grillo lo sostituisce con Di Maio..."

Spunta l'ombra del Contexit. Forti malumori nel M5S per il nuovo corso: "Così non va, siamo appiattiti sul Pd e rischiamo un capitombolo alle prossime elezioni"

Lo scenario che inquieta Conte: "Grillo lo sostituisce con Di Maio..."

I primi mesi alla guida del Movimento 5 Stelle non hanno rappresentato un successo: divisioni, malcontenti e sconfitte nelle città. I primi passi falsi di Giuseppe Conte non fanno altro che confermare le preoccupazione iniziali: il processo di rifondazione di un partito così sfaldato non è una passeggiata. Sicuramente aveva messo in conto una serie di ostacoli da superare, ma il trascorrere dei giorni restituisce una fotografia inequivocabile: di questo passo tornerà protagonista il caos assoluto. Lo sanno benissimo deputati e senatori, visto che nei palazzi iniziano a montare i primi pericolosi malumori. E tra di loro non viene nascosta la possibilità di una Contexit.

L'ira contro Conte

Le critiche all'ex presidente del Consiglio si muovono su due piani distinti: uno riguarda l'alleanza con il Partito democratico; l'altro è incentrato sul vincolo dei due mandati. La rabbia è soprattutto per i rapporti con il Pd, diventato ormai il compagno di viaggio con cui si sta tentando di costruire un fronte allargato a livello nazionale. I risultati delle elezioni Amministrative hanno inquietato (e non poco) i grillini: nelle principali città in cui i giallorossi uniti hanno vinto, i 5 Stelle non si sono rivelati decisivi per il trionfo.

Enrico Letta senza Giuseppe Conte può dire la sua, invece Conte senza Letta rischia di scomparire politicamente. È proprio questo il punto che in molti fanno notare al nuovo leader pentastellato. "È vero che alle Amministrative non siamo mai andati bene, ma questa tornata elettorale impone una riflessione su quanto veniamo percepiti all'interno di una coalizione", dice a ilGiornale.it un deputato 5S.

"Rischiamo un capitombolo"

Insomma, le questioni che stanno facendo irritare i pentastellati "sono tante". Un altro deputato al secondo mandato si dice preoccupato per l'evoluzione della situazione, soprattutto perché alle prossime elezioni nazionali il Movimento ha concrete possibilità di incassare un flop clamoroso. Da qui l'avvertimento lanciato a Conte: "Così non va bene. Va assolutamente trovato un modo per rilanciare tutto, altrimenti è chiaro che rischiamo di fare un capitombolo pure alle prossime elezioni Politiche. Bisogna stare attenti...".

Nei giorni scorsi è stata Giulia Grillo a esprimere forti preoccupazioni su un eccessivo appiattimento sul Partito democratico: "Non sono timori, mi sembra sia una cosa abbastanza palese". L'ex ministro della Salute in quota M5S ha inoltre sottolineato la necessità di un progetto di ricostruzione, senza nascondere i forti dubbi legati a questo nuovo corso: "Se c'è un progetto forte, in cui ci si riconosce tutti, questo sfaldamento non avverrà. Ma se si continua col procrastinare le decisioni importanti, alla fine c'è il rischio concreto di non riconoscersi più in un progetto per cui spendersi".

Grillo sostituisce Conte?

Passiamo ai numeri. Che poi sono quelli che contano in Parlamento, al di là delle voci. Si parla di circa 20 o 30 parlamentari pronti a valutare l'addio, ma Beppe Grillo per il momento vuole frenare la fuga. Si era parlato di un possibile approdo del comico genovese a Roma per prendere in mano la situazione ma, tranne cambi di programma in corsa, alla fine non sarebbe previsto il suo arrivo nella Capitale. Comunque continua a guardare con appresione le acque agitate.

Il quadro impone già un cambio al vertice? I malpancisti vedono in Virginia Raggi la possibile anti-Conte. Di recente Dagospia ha ipotizzato che l'ex sindaco di Roma potrebbe sostituire l'ex premier al comando del Movimento 5 Stelle. Un'opzione che prende sempre più piede a microfoni spenti, accompagnata da un altro nome che torna a risuonare nelle rivelazioni bisbigliate: quello di Luigi Di Maio.

L'attuale ministro degli Esteri potrebbe, infatti, prendere nuovamente le redini del partito fondato dal comico? Un esponente pentastellato ci riferisce uno scenario che va proprio in questa direzione: "Al limite va via Conte e torna Di Maio. Non è che abbiamo chissà quali possibilità...". Ma di tutto ciò, tiene a sottolineare, "si parlerà solo dopo la partita del Quirinale...".

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