Da scherzo a psicosi. Così i clown dell'orrore sono diventati violenti

Folle "moda" in tutto il mondo. Dapprima burle in maschera (ideate da un italiano), ora veri raid da postare sul web

Da scherzo a psicosi. Così i clown dell'orrore sono diventati violenti

Ad inizio estate, probabilmente, si trattò solo di un caso di innocente idiozia. Un tipo si travestì da clown i capelli color carota, il naso rosso, la bombetta nera, i pantaloni a pois da pinocchietto con le bretelle- e così combinato, non avendo di meglio da fare, se ne andò a spasso di notte, quando il binomio clown-terrore è più efficace- a fare marameo a grandi e piccini. Giusto per il gusto di spaventarli. Poi, siccome non c'è niente di più virale dell'idiozia, quel «caso» divenne moda, fenomeno. Tre avvistamenti, poi cinque, poi dieci. In un perverso, inarrestabile crescendo. Dapprima in America, fra Georgia, Alabama, South Caroline. Subito dopo in Gran Bretagna, quindi in Australia. Li chiamano «i clown della paura». Facce da pagliacci, ma coltelli in mano e atteggiamenti aggressivi, in un grottesco, paranoide vaudeville globalizzato in cui spesso gli obiettivi non sono più lo scherzo, la bravata, lo stravagante sghignazzo di gruppo. Ma furti, rapine, stupri, risse e pestaggi. Una sorta di «Arancia meccanica», libro di Anthony Burgess, film strepitoso di Kubrick, in una riedizione pensata da Stephen King. Che un clown terrificante il demonio muta-forma Pennywise di It- se l'era già inventato negli anni '80. Mentre uno in carne e ossa era già all'opera negli Usa, se vi ricordate del serial killer John Wayne Gacy, che sempre negli Ottanta, quando ammazzò 33 fra adolescenti e ragazzi più grandicelli, amava travestirsi da Pogo il clown.

Una moda di cui noi italiani potremmo vantare nella sua versione più moderna- una sorta di brevetto. Già un paio d'anni fa, scrive infatti «Vice.com», un ragazzo di Perugia si era conquistato sui media alternativi una robusta notorietà postando filmati in cui, vestito da clown, girava di notte apparendo all'improvviso di fronte alle sue vittime provocandogli gli effetti che è facile immaginare: una paura fottuta. Si chiama Matteo Moroni. Il suo nome di battaglia, nel mondo dei «prankster» (spostati di varia natura e provenienza che caricano video «de paura» su You Tube) è DMPranks. Uno da 600mila followers su Facebook, tanto per capirci. Perché tutto ciò, vi domandate? Non c'è un vero perché. Se non il gusto dello sberleffo, dello scherzone. Perché «un clown che ti si para davanti di notte dice DMPranks- è una delle cose più efficaci per spaventare qualcuno. Funziona perché il clown è un personaggio ambiguo. Dovrebbe far ridere e essere una cosa per bambini, ma ha anche dei lati inquietanti».

«Esperimenti sociali», li chiamano i patiti del genere, senza vergognarsene.

Sbarcati dal mondo virtuale di You Tube e atterrati sulla scena reale, i «clown della paura» se la prendono con i bambini e gli adolescenti, per lo più. O almeno: finora. Saltano fuori da un cespuglio, da una staccionata e, talvolta armati, inseguono le loro vittime secondo un canovaccio ormai collaudato. Megan Bell, 17 anni, se ne è trovata di fronte uno a Newcastle, in Gran Bretagna. Il primo di sei casi, tutti registrati la settimana scorsa. In Northumbria, la polizia ha arrestato un adolescente armato di un coltello, mentre in altri casi i clown brandivano dei bastoni. A Plymouth, George Birkbeck, 22 anni, ha messo in fuga un uomo vestito da clown che aveva un martello. Nella contea di Durham, un uomo armato di coltello con una maschera da clown ha inseguito quattro bambini mentre andavano a scuola. Gang di clown sono state avvistate nei pressi di un liceo nell'Essex e in alcune scuole di Liverpool. E poi ancora a Londra, a Manchester, a Norwich, a Sheffield.

Mentre la polizia, sia in America che nel Regno Unito, comincia a prendere la cosa dannatamente sul serio.

E da noi, in Italia? Tranquilli, è solo questione di tempo. Prima o poi, qualche cretino vestito da Sbirulino salterà fuori, vedrete.

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