Schlein, la nuova eroina delle Sardine "okkupava" le sedi Pd in nome di Prodi

Sfegatata di sinistra, parteggia per centri sociali e clandestini

Schlein, la nuova eroina delle Sardine "okkupava" le sedi Pd in nome di Prodi

Era stata sfrattata dal Pd perché «occupante» («Dovete andarvene tutti!») e ci rientra oggi, insieme alle Sardine («Le porte del Pd sono per loro spalancate») per iniziare i lavori di demolizione: «Questo Pd deve avere più coraggio, deve smettere di guardare al Centro».

E infatti, secondo Elly Schlein (nel tondo), la sardina pro Bonaccini che in Emilia Romagna è la più votata del nuovo Consiglio regionale (22 mila preferenze), il Pd deve chiedere scusa per il Jobs Act, ripudiare le politiche migratorie di Minniti, trasformarsi in un partito ecologista, di sinistra, non più sessista. Insomma, più che una risorsa è già un grande problema per Nicola Zingaretti che oggi se la coccola.

Trentaquattro anni, e tutti di insubordinazione, da due mesi è la suffragetta delle Sardine («È stata la prima a cui ci siamo rivolti» ha rivelato Mattia Santori), ma da anni è l'Anna Kuliscioff di Romano Prodi, l'eroina anarchica quota Ulivo: «Al professore abbiamo portato l'abbraccio di tutta OccupyPd». Non per avere un tetto sulla sua testa, ma per dare il tetto del Quirinale a Prodi, tradito dai 101, nel 2013, la Schlein ha gettato il suo corpo nella lotta e occupato (da qui OccupyPd) lei stessa una sede a Bologna, il circolo Passepartout: «Ed è stata un'esperienza bellissima, un movimento di protesta spontanea». Non lo è stato certo per il Pd che, su suggerimento suo e di Pippo Civati, si ritrovò a essere assediato da giovani iscritti che difendevano il più vecchio dei mandarini. Eletta nel 2014 con i dem all'europarlamento per la sua competenza ambientale, la Schlein è in realtà famosa nell'ambiente bolognese dei collettivi universitari e delle sigle antagoniste, quell'underground della sinistra alla nitroglicerina che la ritiene un riferimento. Nell'agosto del 2017, è stata la prima a contestare lo sgombero della caserma Masini, occupata dal 2012 dal collettivo Làbas ancora in lotta per ritornarci perché, scrivono loro, «occupando, Làbas ha sottratto all'abbandono, al degrado e alla speculazione immobiliare un'area che si estende per circa 9000 mq nel cuore di Bologna». In verità se la sono presa e basta. E però, per la Schlein «Làbas rappresenta un esperimento prezioso che tenta di portare welfare dal basso. Una vergogna le immagini dello sgombero». Dove non arriva il reddito di cittadinanza interviene il centro sociale.

Uscita nel 2015 dal Pd, ha sposato tutte le allucinazioni che sono state partorite ai suoi angoli: Diem25 di Varoufakis, Articolo1, Sinistra Italiana, ha fondato l'associazione Progrè, per sfatare i luoghi comuni sui migranti.

Convinti di riuscire a moderarla, si dice che il Pd stia pensando di offrirle la presidenza del partito, la promozione che si concede ai guastafeste. Non si può che fare il tifo per lei. È l'ultimo dei tanti papi stranieri che sempre acclama il Pd, ma è la prima papessa chiamata in fondo per distruggerlo.

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