A sera la rottura è totale: «Raffaele Fitto non avrà i voti dei socialisti, in nessun caso: non è un problema con lui o con l'Italia ma con la destra estrema. Il Ppe ha rotto il patto, se vogliono votare Fitto con un'altra maggioranza lo facciano». Il messaggio arriva dal gruppo socialista al termine di una giornata di tensioni sempre più forti, e di attacchi dal Ppe e dalla destra spagnola contro la candidata di Sanchez Teresa Ribera.
«Al momento l'impasse è totale. E pericolosa». Sandro Gozi, italiano eletto nelle liste macroniane francesi, è preoccupato. La commissione von der Leyen è a rischio, la sua maggioranza in pezzi, la presidente tace e non sembra avere una strategia chiara per uscirne. I liberali di Renew ieri hanno cercato di fare da mediatori, chiedendo «responsabilità» sia ai Popolari scatenati contro Ribera; sia ai Socialisti che hanno dato il via allo scontro, arroccandosi per settimane sul «no» all'italiano Raffaele Fitto, in quanto appartenente al gruppo meloniano Ecr. Un «no» che, in Italia, offre il destro a Giorgia Meloni per mettere sotto accusa il Pd e la sua linea ambigua su Fitto: sì implicito da gran parte degli europarlamentari, silenzio totale della leader Schlein, «niet» più o meno sbandierati da diversi dei suoi. «Signori e signore - twitta la premier, con un occhio alle elezioni in Umbria e Emilia - ecco a voi la posizione del gruppo socialista europeo, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Schlein: a Fitto va tolta la vicepresidenza. L'Italia secondo loro non la merita». Dal centrodestra viene rilanciata a raffica l'accusa di anti-patriottismo dei Dem, che replicano stizziti: «Basta favolette, nel 2019 Meloni organizzava proteste di piazza contro la nomina di Gentiloni. Oggi spiega che bisogna votare Fitto senza se e senza ma», dice Dario Nardella. Anche la moderata Pina Picierno, tra i più attivi nel Pd pro-Fitto, dice che «così Meloni sbaglia gioco, e utilizza a fini interni una situazione pericolosa per l'Ue».
«Non sono otttimista sulla possibilità di trovare un'intesa», dice la capogruppo socialista al Parlamento Europeo Iratxe Garcìa Perez. Il capo del Ppe Weber viene accusato di «comportamenti irresponsabili» che hanno «rotto lo storico accordo pro-europeo» tra i due partiti.
Il sospetto è che, mettendo nel mirino la spagnola Ribera, il Ppe punti a rovesciare l'ultimo leader socialista in Ue, Pedro Sanchez, e a «cambiare la maggioranza» Ue allargandola stabilmente alle destre. Il Pd, con lo schleiniano Zan, chiama in causa la presidente «Chiediamo a Ursula von der Leyen di uscire dal suo silenzio e prendere una posizione chiara sulla base gli impegni assunti a luglio».
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