Gli scontri tra soldati di India e Cina nell'area di confine del Sikkim, sono avvenuti il 20 gennaio scorso e si è trattato di episodi «minori»: la situazione è tornata sotto controllo. Lo riferisce l'agenzia indiana Ani, che cita l'esercito indiano. Gli scontri, avvenuti a un'altezza di più di cinquemila metri, si sono poi risolti «dai comandanti militari tramite i protocolli stabiliti» per la gestione delle tensioni nelle dispute al confine tra i due eserciti. Secondo la ricostruzione delle fonti citate dai media indiani, le schermaglie sarebbero avvenute a causa di un tentativo di sconfinamento dei soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare cinese e una nota sull'episodio verrà diramata a breve. Ci sono stati «scontri fisici, ma non sono stati sparati colpi. La situazione è sotto controllo», secondo quando riporta la stampa. L'ultimo contatto tra vertici militari dei due Paesi risale a domenica, nel tentativo di allentare le tensioni nel Ladakh orientale.
Tali informazioni non sono ancora state commentate dalla parte cinese, che non ha fino ad ora però smentito la veridicità dei fatti.
Si tratta del secondo scontro avvenuto a Naku La, dopo quello avvenuto nel maggio dello scorso anno e che aveva dato il via all'escalation militare tra New Delhi e Pechino.
India e Cina condividono un confine di oltre 3.500 chilometri (2.175 miglia), noto come LAC. Si estende dalla regione del Ladakh a nord fino allo stato indiano del Sikkim.
Le tensioni tra le due nazioni sono aumentate a metà dello scorso giugno, quando 20 soldati indiani sono stati uccisi in un violento confronto con le truppe cinesi. Pechino non ha mai confermato i resoconti dei media sulle vittime dalla sua parte.
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