"Scontento e tumulto". Santori fa la predica al Pd, loro si infuriano

L'ex sardina sale in cattedra e parte l'analisi della sconfitta. "Pd acciaccato e senza energie". Ma tra i dem c'è già chi non sopporta le sue ramanzine: "Ora basta, ci sputa addosso"

"Scontento e tumulto". Santori fa la predica al Pd, loro si infuriano

"La casa è in tumulto. C'è scontento, malumore...". La sonora sconfitta e le conseguenti tensioni non bastavo. Le incognite sul futuro e lo scollamento dalla base nemmeno. All'elenco dei patimenti post-elettorali del Pd mancava giusto la ramanzina di Mattia Santori, l'ex sardina eletta a Bologna proprio tra le fila dei dem. Abbacchiato per la batosta inflitta alla sinistra dagli eletori, il riccioluto politico felsineo ha preso carta e penna (virtuali) per elencare le attuali sciagure del partito di Enrico Letta e auspicarne una rinascita. Il risultato è stato un accorato pistolotto destinato forse ad aumentare i fastidi nello stesso Pd.

Del resto, proprio nelle scorse ore, Santori era stato rimproverato dagli esponenti dem bolognesi per il suo continuo infierire contro il partito. "Ci sputa addosso, ora basta", è sbottato ad esempio il vicesegretario dem bolognese, Matteo Meogrossi.

La ramanzina di Santori al Pd

Il monito però non deve aver sortito alcun effetto. L'ex sardina ha infatti pubblicato un lungo post nel quale idealmente si è rivolto proprio al Pd. Ed è scattata la lezione. "Sei acciaccato, solo, senza energie. In quindici anni hai polverizzato undici segretari, senza mai imboccare la strada del ricambio. E l'unico che ti ha portato alla vittoria oggi ti rinnega (e viceversa). Vieni dal secondo peggior risultato elettorale della tua storia", ha sentenziato Santori, osservando poi con malcelata delusione che Pier Ferdinando Casini "oggi celebra il suo undicesimo mandato in Parlamento, mentre la tua presidente, la giovane e vincente sindaca Valentina Cuppi, resta a Marzabotto a presidiare il focolare dell’antifascismo".

L'analisi della sconfitta

Poi, la sardina si è lanciata in un'attività che a sinistra muove gli animi: l'analisi della sconfitta. "La tua casa è in tumulto. C'è scontento, malumore, rancori. Molti ti chiedono dove pensi di andare, qual è il tuo ruolo. La crisi di identità questa volta è pesante. Mai come oggi avresti bisogno di aprire porte e finestre per fare entrare nuova aria, nuove idee e, soprattutto, nuove persone. Per tua fortuna c’è ancora gente sull’uscio di casa", ha proseguito il consigliere comunale bolognese, rivolgendosi sempre in metafora al Pd. La ramanzina di Santori è continuata quindi con la pars costruens, ovvero quella dedicata alle possibili soluzioni della crisi dem. Come? Secondo il consigliere comunale, il Pd dovrebbe far spazio ai giovani e ingoiare il boccone amaro delle loro critiche.

"Si sono portati le tende, ti criticano l'arredamento, non gli piace quello che cucini. Ti mettono in crisi, sono idealisti, rompono i cogli*ni. A quel punto hai due soluzioni. Li tieni alla larga, e ti ributti a cercare l'ennesimo segretario 'telefonato', destinato a imbrigliarsi tra gruppi parlamentari che remano contro e territori che si mantengono fedeli ai signori delle tessere. Oppure, ti armi di pazienza e coraggio e sfidi la tua comfort zone", ha scritto Santori, improvvisandosi risolutore delle annose beghe dem.

Lo scenario idilliaco

Nel primo caso - ha proseguito - "ti accorgerai che ti sei condannato definitivamente a una vecchiaia grigia", mentre nel secondo "ti accorgerai che la tua, la nostra casa sta diventando via via più bella, più accogliente". Segue scenario idilliaco: "Non si allargheranno solo i campi e le liste, ma anche i cervelli e i sorrisi. Nessuno sarà rottamato, ma tutti saremo rigenerati". A quel punto, ha concluso Santori, "torneremo a fare festa, insieme. Lo abbiamo già fatto e possiamo rifarlo".

Al momento, però, le divisioni interne ai dem sembrano delinare un futuro assai meno lineare da quello auspicato dall'ex sardina. Tra aspiranti segretari, leader in pectore ed equilibri ormai saltati, la ricostruzione dalle macerie sarà proabilmente più movimentata del previsto.

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