Scontrini e Onlus, Marino rischia doppio processo

Accusato di peculato e presunta truffa in due casi diversi. La replica: «Sempre mosso rispettando le regole»

Pier Francesco BorgiaRoma La Procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti dell'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, in merito a due distinte inchieste che lo vedono indagato per peculato e falso in un caso, e per una presunta truffa nell'altro. La prima delle due inchieste, affidata al pm Roberto Felici, riguarda decine di cene che l'ex primo cittadino avrebbe pagato con la carta di credito del Campidoglio pur non trattandosi di occasioni «istituzionali».Secondo l'accusa, tra il luglio del 2013 e il giugno del 2015, Marino avrebbe pagato 56 cene «nell'interesse suo, dei suoi congiunti e di altre persone non identificate; in particolare, tramite l'indebito utilizzo del suddetto strumento di pagamento». Così Marino replica alle accuse: «Sempre mosso nel pieno rispetto delle regole». Ma ora rischia il processo.Le cene si sarebbero consumate in locali nei pressi della casa dell'ex sindaco e in altre città «ove si era recato generalmente nei giorni festivi e prefestivi al di fuori della funzione di rappresentanza dell'ente» cagionando «un ammanco stimato in euro 12.716». Lo stesso Marino, è accusato anche di falso in merito a questa vicenda, perché secondo la Procura avrebbe «impartito disposizioni al personale addetto alla sua segreteria affinché formasse le dichiarazioni giustificative delle spese sostenute inserendovi indicazioni non veridiche, tese ad accreditare la natura istituzionale dell'evento e apponendo in calce alle stesse la di lui firma». In questo modo Marino, sempre stando al documento, avrebbe «indotto ripetutamente soggetti non individuati addetti alla segreteria a redigere atti pubblici attestanti fatti non veri e recanti la sua sottoscrizione apocrifa». Già nei mesi scorsi Marino aveva annunciato che avrebbe restituito al Comune 20mila euro.L'altra inchiesta riguarda la Onlus Imagine, fondata tra gli altri da Ignazio Marino nel 2005. L'ex sindaco risulta indagato per truffa insieme con altre tre persone. Nello specifico, si legge nell'atto di chiusura delle indagini, gli indagati avrebbero predisposto la certificazione dei compensi delle prestazioni di collaboratori fittizi. Il ruolo di Marino, in questo caso, sarebbe solamente quello di aver messo la sua firma in qualità di legale rappresentante della Onlus sulle certificazioni dei compensi e nella sottoscrizione della dichiarazione dei redditi dell'associazione.

Così facendo, per la procura, gli indagati, tra il 2013 e il 2014, avrebbero tratto in errore l'Inps, procurando alla Onlus Imagine, «un ingiusto profitto, consistito nell'omesso versamento degli oneri contributivi dovuti».

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