Fermi tutti. «Repubblica» ieri ha svelato un nuovo neo nello scomodo passato di Giorgia Meloni. Qui non si parla di un sassolino, ma di un macigno che potrebbe addirittura sovvertire le sorti dell'intera campagna elettorale del centrodestra. Tenetevi forte. La leader di Fdi dice di essere tifosa della Roma, ma in gioventù il suo cuore palpitava per i colori biancazzurri della Lazio. Scrive il quotidiano romano: «Giorgia Meloni ha sempre detto di tifare per la Roma, tanto da definirla una «fede calcistica nota». Eppure nelle chat di fine anni '90, della squadra giallorossa Meloni parlava come dell'unica che può perdere qualsiasi cosa ci sia da perdere e concordava con chi la definiva la rometta. Già, perché all'epoca la fede era tutt'altra: Meloni da giovane era una laziale sfegatata». Qui ci starebbe bene un commento del mitologico «gran capo Estiqaatsi», creato da Lillo&Greg, ma vabbè. Il senso è già abbastanza chiaro.
Questa non vuole essere una difesa della Meloni, semmai un avvertimento sulla campagna elettoral-mediatica che ci attende nei prossimi mesi. Perché, se il buongiorno si vede dal mattino, finora si è sentito parlare di tutto fuorché di un vero confronto sui programmi (tali o presunti) delle due coalizioni. Non a caso ieri, e ne scriviamo ampiamente, un centinaio di costituzionalisti di diverso orientamento politico ha firmato un manifesto «contro la delegittimazione e le campagne denigratorie che purtroppo hanno contraddistinto questa prima fase del confronto elettorale».
Quindi, in attesa di tempi migliori e (si spera) di analisi più profonde, non possiamo fare altro che avvertire lettori ed elettori delle prossime scottanti inchieste che presumibilmente leggeremo a proposito dei leader del centrodestra. Eccone una anteprima.
Nuovo scoop sulla leader di Fdi e sulle discutibili scelte in cucina: «Giorgia Meloni mette la panna nella carbonara e usa anche la pancetta confezionata».
Indagine sul Capitano e sull'emergenza caldo: «Matteo Salvini mangia poca frutta ed esce nelle ore più calde della giornata».
Spunta un vecchio compagno di classe del Cavaliere che
svela una scomoda verità: «Una volta Silvio Berlusconi ha raccontato una barzelletta che non ha fatto ridere».Un dossier che convincerà gli indecisi e che farà cambiare idea anche ai più ferventi elettori. Già. Ma in quale direzione?
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