Se gli immigrati non fanno più figli

Per un certo periodo a rallentare la scomparsa dei bambini sono stati gli immigrati. Ma nel 2023 le nascite da genitori entrambi stranieri sono diminuite del 3,1%

Se gli immigrati non fanno più figli
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Nel 1964 i nuovi nati in Italia superarono quota 1 milione e 35mila. Un record storico che si paragona quasi con sgomento ai dati dell'anno scorso, quando a vedere la luce sono stati 379.890 neonati. Anche questo un primato, ma negativo: siamo a un terzo o poco più rispetto al boom. E non basta. Nel 2024, ha detto ieri l'Istat, potrebbe andare pure peggio: nei primi sette mesi le nascite sono scese ancora, di 4.600 unità.

Eravamo un Paese con gli oratori pieni, i cortili affollati di ragazzini, le scuole costrette ai doppi turni mattina-pomeriggio per mancanza di aule. Oggi i piccoli ma solitari Lord sotto i 14 anni, sempre più spesso figli unici, fanno fatica a trovare qualcuno con cui giocare, se non nelle iper-organizzate ore di sport (scuola calcio-volley-piscina) pagate di solito a caro prezzo dai genitori. Per un certo periodo a rallentare la scomparsa dei bambini sono stati gli immigrati. Arrivavano e conservavano le abitudini delle regioni di provenienza, in cui, come in tutti i Paesi poveri, compresa l'Italia di un tempo, le famiglie numerose erano garanzia di sopravvivenza.

Anche loro, però, hanno capito che nelle economia industrializzate è vero piuttosto il contrario, dimostrando di avere tutte le intenzioni di italianizzarsi in fretta. Nel 2023 le nascite da genitori entrambi stranieri sono diminuite del 3,1% (quasi come quelle italiane). Se si fa il confronto con il 2012, anno in cui si registrò il record delle nascite «straniere», il calo supera il 35%. La cifra contiene in sé una distorsione statistica: molte di quelle mamme e di quei papà che ancora oggi sono in età per fare figli sono diventati nel frattempo italiani e i loro figlioletti non figurano più nella categoria degli immigrati. Ma l'andamento complessivo della natalità conferma l'assunto generale: nemmeno i residenti di origine straniera pensano più a fare figli.

Come sempre quando si parla di numeri le cose sono sempre più complicate di come appaiono.

L'inverno demografico è frutto di una minore propensione a fare figli ma anche di una riduzione del numero di donne in età feconda (convenzionalmente fissata tra i 15 e i 49 anni), a sua volta frutto del primo crollo delle nascite verificatosi tra il 1975 e il 1996, quando il tasso di fecondità scese da oltre il 2 al minimo storico di 1,19 figli per donna. Oggi siamo tra l'1,20 e l'1,21. Troppo poco per essere ottimisti.

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