Usare il termine «inciucio» per definire la disponibilità di Silvio Berlusconi a votare lo scostamento di bilancio di circa 18 miliardi, nel 2020, che riguarda soprattutto le spese per gli indennizzi e le altre misure per arginare la pandemia di ritorno, significa non capire che siamo sul Titanic. Rischiamo di affondare urtando un iceberg cui ci avviciniamo pericolosamente. Se mancasse la maggioranza per far passare la legge o essa passasse per un soffio, il nostro debito pubblico perderebbe credibilità, la perderebbe lo stato che dà le garanzie bancarie. Le imprese sarebbero disorientate, i risparmiatori impauriti, con rischio di altro panico, oltre a quello del Covid e all'ansia per i decreti di Conte. Non si tratta di far parte del governo attuale, una accozzaglia mai vista, ma di cercare di migliorare un po' questa legge, che subisce il ricatto di lobbies delle varie fazioni della maggioranza, che preferiscono i monopattini ai metrò e il reddito di cittadinanza a chi non lavora, o lavora in nero agli investimenti produttivi. È urgente che, anche turandosi il naso, si voti questo scostamento di bilancio, onde consentire che ci siano nuove risorse per gli indennizzi alle imprese e alle famiglie e per la sanità. Certo, sarebbe stato meglio che avessimo chiesto il Mes sanitario di competenza del 2020, che ci darebbe 18 miliardi a tasso zero e quindi non produrrebbe uno scostamento di bilancio sul lato del deficit, ma solo sul lato del debito pubblico. E ciò senza accrescere il debito che va sul mercato finanziario e può essere oggetto delle speculazioni internazionali. Metà del Mes sanitario andrebbe alle Regioni. È inutile discutere di piani e di parametri, quando una parte delle Regioni, in particolare del Sud, non ha le risorse finanziare per rispettarli.
La parola spregiativa «inciucio» è impiegata per argomentiorza Italia è «scambiato» con l'emendamento a protezione di Mediaset e delle altre imprese italiane, strategiche per la nostra sicurezza e per la nostra economia avanzata. Questo emendamento è il minimo necessario, per salvare l'economia dallo sciacallaggio dei francesi, dei cinesi, di aziende di ogni altro Paese che, a causa degli squilibri di potere nell'Ue e della crisi, sta cercando di fare nuovo shopping nella nostra economia. La rete digitale aerea nazionale di Mediaset è un bene essenziale per la sicurezza e la autonomia nazionale.
Che la maggiore Tv italiana debba divenire francese, come metà della Fiat, tre quarti di Unicredit, metà di Luxottica e via cantando, è un non senso, a cui i sovranisti non dovrebbero prestarsi. Non si tratta di difendere un monopolio, bensì il pluralismo e la concorrenza con parità di diritti fra le imprese.
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