Non bastava Matteo Renzi in divisa a Herat. Ora interviene pure il ministro della Difesa Roberta Pinotti a spiegare che quella di ieri non è stata una parata di soldati, ovvero di uomini dotati di armi, ma una passeggiata di semplici "cittadini che sfilano (...) perché, avendo giurato fedeltà alla Repubblica, decidono di servire lo Stato, con un servizio difficile e impegnativo". Forse la Pinotti non ricorda, o non sa nemmeno chi sia, Matteo Vanzan, il lagunare ucciso in Iraq a soli 23 anni "dopo 30 ore di servizio continuo alla base e con il fucile ancora in mano", come ricorderà Enzo, il padre del ragazzo. È vero, quel ragazzo aveva giurato fedeltà alla Repubblica, ma l'aveva giurata anche al suo reggimento e alla sua arma, senza la quale non avrebbe potuto svolgere il proprio servizio.
Il ministro precisa poi come i marò siano stati ricordati dal governo durante la parata. Una balla colossale. È stato lo speaker a ricordare, mentre sfilava il terzo reggimento della Brigata Marina "san Marco", che quello era il reggimento di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
E proprio Latorre, in Italia per convalescenza, non è stato invitato dal governo ad assistere alla parata. Lo ha fatto a Taranto, con umiltà e senza chiedere nulla a questo governo che non sa e non può dargli nessuna sicurezza.
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