La riforma della legittima difesa trova oggi la conclusione della sua prima tappa, quella che prevede il passaggio in commissione Giustizia al Senato. I senatori hanno approvato il ddl e votato il mandato al relatore per portare la norma in aula (dove dovrebbe approdare martedì prossimo). Fortemente contrari Pd e Leu - come prevedibile - ma anche Forza Italia, che invece avrebbe voluto una riforma "più ampia" e meno annacquata dalle richieste grilline.
Il testo base presentato dalla Lega non ha subito modifiche sostanziali. Solo uno degli emendamenti, quello presentato da Forza Italia, è stato approvato dai senatori riuniti in commissione. Si tratta della modifica a prima firma Giacomo Caliendo per ridurre di un anno le pene per la violazione di domicilio: si passa dai 5 anni di carcere previsti dal ddl a massimo di 4 (in ogni caso un aumento rispetto a quanto prevede ora il Codice penale, in cui la pena è fissata nel minimo in sei mesi di reclusione fini a tre anni).
Il cammino della nuova legittima difesa, fortemente voluta dal Carroccio, aveva incontrato le resistenze dei colleghi di governo. Solo dure contrattazioni interne alla maggioranza hanno portato ad un accordo: ritirate le proposte di modifica del M5S (la difesa resterà "sempre presunta" anche se non rivolta alla persona), sono rimaste quelle di Leu, Pd (avverse) e quelle di Fdi e Forza Italia (che avevano l'obiettivo di riconoscere il "diritto alla difesa", invertendo l'onere della prova e limitare la discrezionalità dei giudici). L'equilibrio trovato mantiene l'obbligo di proporzionalità tra offesa e difesa, ma allarga (e non di poco) le maglie di quella che viene definita "non punibilità" del caso. Basterà il "grave turbamento" in caso di presenza di uno sconosciuto in casa per "giustificare" la reazione armata.
"La Lega ha rinunciato a fare dello strumento della legittima difesa una vera forma di tutela degli aggrediti - attacca l'azzurro Francesco Paolo Sisto - Prendiamo atto di questo ennesimo flop derivante da una convivenza di governo del tutto innaturale e dannosa, in ogni settore". Intanto, però, la ragioneria dello Stato ha trovato le risorse necessarie a finanziare il gratuito patrocinio a favore di chi finisce sotto processo per aver reagito con le armi in casa propria contro i rapinatori. L'emendamento, presentato dal relatore Ostellari, verrà votato nel pomeriggio e stanzia 98.
490 euro per il 2018 e 590.940 rispettivamente per gli anni 2019 e 2020, che arriveranno dai Fondi di riserva speciali e dal Fondo per la riforma penale e penitenziaria. Se si uccide un ladro, dunque, difendersi sarà gratis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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