“Atteggiamento francamente irritante e insopportabile”. Vincenzo De Luca fa il controcanto al Partito democratico e non lesina stoccate all’operato della nave Sea Watch e del suo capitano, la tedesca Carola Rackete. Il governatore della Regione Campania ha parlato dei fatti che animano il dibattito politico degli ultimi giorni durante la consueta tribuna televisiva di “Campania Regione Europea” a Liratv, dalla quale non ha risparmiato attacchi nemmeno al governo che, secondo De Luca, sarebbe "più interessato alla propaganda che a risolvere i problemi" e al ministro degli Interni Matteo Salvini: “Assenteista alle riunioni che contano in Europa, quando si governa gli impegni di partito dovrebbero passare in secondo piano”.
Vincenzo De Luca, ribadendo che, secondo lui, si dovrebbe parlare prima dell’emergenza lavoro che attanaglia il Sud e l'Italia e solo poi di altro ha spiegato: “Innanzitutto un’operazione verità: ci concentriamo ossessivamente su 42 persone stipate su una nave ferma ma, contemporaneamente, accanto a questa passano decine di barchette che fanno sbarcare su coste italiane decine di migranti. Noi facciamo la guardia al bidone e questi sbarcano tranquillamente. Dove finiscono queste persone?”
Quindi é passato all’analisi del caso Sea Watch, non prima di una premessa: “Noi abbiamo doveri di umanità e doveri di sicurezza. Io penso che quando abbiamo persone, al di là di come arrivino perché rischiano la vita, come donne incinte e bambini abbandonati, quando abbiamo davanti agli occhi le immagini delle torture subite da queste persone nei campi libici, noi non possiamo girare la testa dall’alltra parte. Abbiamo un dovere umano, cristiano, elementare. Non mi sento di chiudere gli occhi di fronte alle immagini che arrivano dai campi di concentramento in Libia, quello è un inferno. Dunque, il dovere di salvare vite umane è prioritario”.
Quindi, dopo aver ricordato che “il presidente della Libia (Fayez al Sarraj ndr) ha minacciato di liberare 7-8mila migranti rinchiusi nei campi, non milioni” ha parlato del caso Sea Watch: “Considero francamente irritante e insopportabile l’atteggiamento di chi guida una nave, prende i migranti e pretende in maniera assoluta di sbarcarli in Italia. Trovo sia una posizione francamente insopportabile. Nessuno mi convincerà del fatto– ha aggiunto De Luca – che la nave Sea Watch, rimasta ferma per diciassette giorni coi migranti a bordo, non potesse andare non dico a Marsiglia ma in Corsica, appena sopra la Sardegna. Non dico in Libia o in Tunisia oppure in Egitto ma in un altro porto europeo. Perché non hanno tentato? – ha concluso sul punto il governatore della Campania - In diciassette giorni arrivavano a Rotterdam. C’è un atteggiamento strumentale che mi pare insopportabile nei confronti dell’Italia”.
De Luca, poi, passa a considerare i rimedi possibili. E non manca di rampognare il governo, in particolare il ministro dell’Interno Salvini, accusato di essere assente e di non essere riuscito a portare una proposta italiana per la risoluzione dell’emergenza umanitaria del Mediterraneo: “La soluzione dei problemi è in Europa e in Africa. Passa dalle istituzioni europee e Salvini su sette/otto incontri istituzionali si presenta una sola volta. Ma quando si governa non è più prioritario fare campagne elettorali. Non puoi essere assente alle riunioni, perché é lì che si decide ed è li che puoi batterti per le quote di distribuzione”.
Ma non basta: “Mi impressiona la mancanza di una proposta italiana per l’Africa: si parla di settemila persone, è davvero impossibile pretendere che siano le Nazioni Unite a gestire i campi? Eppure l’Onu interviene a far guerre dovunque nel mondo, poi per tutelare 7mila migranti in Libia non possono intervenire? Questo è un vuoto di iniziativa inaccettabile.
L’Europa oggi assente – ha chiosato Vincenzo De Luca - va mobilitata e si devono compiere iniziative in Africa per filtrare i flussi. Ma ho la sensazione che siamo più interessati a fare propaganda che a risolvere il problema”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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