"Segnatevi questa data: sarà l'inizio di un lungo inverno". Ecco cosa succederà il 21 giugno

Secondo Matteo Renzi, Giuseppe Conte sarebbe pronto a spaccare il governo in occasione dell'intervento di Mario Draghi in Senato per il voto sulle armi all'Ucraina

"Segnatevi questa data: sarà l'inizio di un lungo inverno". Ecco cosa succederà il 21 giugno

Nella sua ultima e-news, Matteo Renzi prospetta il futuro del governo, non particolarmente roseo. "Il 21 giugno non prendete impegni. È il giorno in cui i grillini tenteranno l'assalto contro Draghi in Senato. Segnatevi questa data: 21 giugno, Palazzo Madama, pomeriggio. Io interverrò in Aula. Ma ricordatevi che questo inizio dell'estate segnerà l'inizio di un lungo inverno per Conte & company. Chi vivrà, vedrà", scrive Matteo Renzi. Una vera e propria profezia quella del leader di Italia viva, che nel documento si toglie qualche sassolino dalle scarpe, cogliendo l'occasione di lanciare il suo nuovo libro.

Il 21 giugno non è una data a caso: quel giorno Mario Draghi interverrà in Senato per il voto sulle armi in Ucraina in vista del vertice europeo del 23 e 24 giugno, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio il 26 maggio. La posizione di Giuseppe Conte sulle armi all'Ucraina è molto chiara ed è ostinatamente opposta, almeno a parole, rispetto a quella segnata dal governo Draghi. Secondo Matteo Renzi, in Senato il leader del Movimento 5 stelle, che in vista della campagna elettorale per il 2023 è alla disperata ricerca di voti, è pronto a riprendere la protolinea del M5s per riportare a sé gli elettori delusi, quelli che nel 2018 hanno permesso al partito di salire al governo e che, oggi, non lo voterebbero nuovamente. Ma la linea di Conte non è quella di Luigi Di Maio, che guida l'ala governativa del Movimento 5 stelle, e che difficilmente potrebbe allinearsi al leader.

Proprio nei giorni scorsi, Giuseppe Conte tramite i social ha ribadito la sua contrarietà al nuovo invio di armi in Ucraina: "Dopo tre invii di armi possiamo dire che l'Italia anche su questo fronte ha fornito il suo contributo. Altri Paesi peraltro stanno continuando ad armare in abbondanza l'Ucraina. Dopo tre mesi di guerra, l'Italia deve caratterizzarsi per una svolta diplomatica intensa e decisa, coinvolgendo gli altri Paesi dell'Unione Europea". E poi, in un ulteriore intervento dopo un incontro a Palazzo Chigi ha aggiunto: "Chi propone di investire i soldi del reddito in armi vuole evidentemente la guerra sociale, è un atteggiamento davvero irresponsabile.

Io non ho dubbi che Draghi continuerà a lavorare con noi nella direzione del reddito per rafforzare il sistema e migliorarlo". Un'esternazione che, con poche parole, lancia un messaggio forte e chiaro agli elettori, quelli che hanno votato 4 anni fa il M5s proprio con la priomessa di un reddito assicurato di cittadinanza.

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