La senatrice Liliana Segre non presenzierà all'evento contro l'antisemitismo, a cui sarebbe potuta andare se avesse accettato l'invito di Matteo Salvini. La motivazione è presto detta: la Segre ha scritto di avere già "impegni legati al Giorno della Memoria". Quelli per cui dovrà restare a Milano. Non un vero e proprio "no", dunque, ma un'impossibilità forse legata al pregresso organizzativo. Fatto sta che l'esponente politica ed istituzionale, che aveva anche aperto ad un incontro con il vertice del Carroccio, non prenderà parte al convegno leghista. Ma nella nota inoltrata all'ex ministro dell'Interno, la donna che siede sugli scranni dei senatori a vita ha anche aggiunto la disponibilità ad una "collaborazione", che dovrebbe avere luogo all'interno della Commissione nazionale contro l'odio e contro l'hate speech, che è stata istituita qualche settimana fa. Matteo Salvini ha già risposto alla missiva della Segre, dicendo di capirla e ringraziando la superstite dell'Olocausto.
Liliana Segre, che ha premesso di apprezzare quanto messo in campo dalla Lega con la manifestazione tesa a contrastare l'antisemitismo, ha anche aggiunto ulteriori considerazioni. Stando a quanto riportato dall'Adnkornos, la senatrice, all'interno della missiva destinata all'ex ministro dell'Interno, ha voluto chiosare così, con una precisazione nitida: "Ritengo però che non si debba mai disgiungere la lotta all'antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base alle origini, alle caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose". Il razzismo, insomma, non può essere considerato un fenomeno a sé stante. E le due battaglie vanno condotte in maniera indistinta. La senatrice Liliana Segre ha anche rimarcato come l'antisemitismo stia facendo di nuovo la sua comparsa nel Vecchio Continente e in altre zone del mondo. L'evento della Lega avrà luogo a Roma, il prossimo 16 gennaio. Salvini, comunque sia, tira dritto. La linea della Lega è chiara: "Sarà una bellissima giornata in cui lanceremo dentro e fuori il parlamento una grande campagna in difesa di Israele - ha reso noto l'ex inquilino del Viminale, come ripercorso pure dall'Huffington Post - perché nel 2020 gli antisemiti, quelli che odiano Israele, non possono essere compresi nel contesto civile, quindi i nemici di Israele sono miei nemici".
L'anno che ci
siamo appena lasciati alle spalle, purtroppo, è stato denso di episodi in cui l'odio nei confronti delle persone di religione ebraica ha occupato spesso le cronache. Ma il fenomeno è tornato in auge già da qualche tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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