"Chi ha l'Alzheimer non paga l'istituto"

La sentenza della Cassazione

"Chi ha l'Alzheimer non paga l'istituto"
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La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato da un cittadino milanese. E lo esonera dal pagamento della retta della Rsa dove era ricoverata sua madre in quanto malata di Alzheimer. Una sentenza importante, che potrebbe rappresentare un precedente interessante per il milione di malati di Alzheimer in Italia (e i 3 milioni di persone coinvolte nella loro assistenza). «Dopo oltre 6 anni - spiega l'avvocato Giovanni Franchi - si riapre la battaglia legale portata avanti da Marco Gaito che dal 2016 chiedeva che il Servizio Sanitario Nazionale si facesse carico delle rette di ricovero presso la struttura 'Casa per coniugi' dell'anziana madre affetta da Alzheimer e nel frattempo mancata». La vicenda legale - aggiunge Franchi - «era cominciata nel gennaio del 2018 quando Gaito si era opposto a un decreto ingiuntivo che gli intimava il pagamento di 22mila euro più interessi di mora». Sia il Tribunale di Milano che la Corte d'Appello avevano respinto l'opposizione di Gaito «ponendo a carico del signor Gaito il 50% dei costi delle rette».

La Suprema Corte ha invece sottolineato come «le prestazioni socio-assistenziali per la pazienti affetti da malattie come Alzheimer e la demenza senile devono essere considerate inscindibilmente connesse alle prestazioni sanitarie, un legame che implica che l'intero costo di permanenza nelle Rsa debba gravare sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN): non solo costi relativi alle cure sanitarie, dunque, ma anche quelli, molto onerosi, di ricovero e assistenza presso le Rsa.

Secondo la Cassazione, infatti, le cure sanitarie prevalgono sulle prestazioni assistenziali, in linea con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla legge n. 730 del 1983.

«Siamo molto soddisfatti per questa sentenza che consolida ulteriormente una giurisprudenza sempre più affermata secondo la quale, quando sono necessarie prestazioni

sanitarie connesse all'infermità, nulla è dovuto, a titolo di retta di ricovero nelle Rsa pubbliche o private convenzionate, dalla persona affetta da Alzheimer o da demenza e dal parente che ha sottoscritto il contratto».

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