Su Toti una serie tv, altro che accanimento

Non si parli di "accanimento politico", anche se Toti è stato spiato notte e giorno mandando in tilt i server della Procura

Su Toti una serie tv, altro che accanimento
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La Procura potrebbe acquisire eventuali risonanze magnetiche fatte all'intestino di Giovanni Toti per controllare che non ci siano stati dei movimenti sospetti, soprattutto in bagno: è solo un suggerimento, ma è anche vero che i magistrati genovesi non si pongono limiti nella loro quotidiana dimostrazione che la legge è uguale per tutti. Perché capita a tutti, appunto, di essere intercettati per quattro anni a partire da quando si è rieletti presidenti della Liguria: anzi, corre voce che i pm, nel mettere sotto indagine questo cittadino di nome Giovanni, non fosse neppure informata che costui lavorasse in Regione dopo aver preso 383mila preferenze in rappresentanza del 56 per cento dei votanti. Parlare di accanimento politico, dunque, appare insensato alla luce anche della notizia di ieri: che la Procura, ancora, per tre anni ininterrotti (dal 2021) ha fatto nascondere delle telecamere nella sala riunioni di Toti, e che queste telecamere hanno ripreso tutto H24 (notte e giorno) quindi anche col buio e senza nessuno in stanza. Sono cose che possono capitare a qualsiasi cittadino. Così pure può succedere, com'è successo, che la relativa e mostruosa massa di memoria informatica (i filmati) sfioravano la ventina di terabyte e però l'archivio della Procura aveva uno spazio residuo solo per cinque: la società che aveva in appalto il servizi di memorizzazione non sapeva perciò dove riversare una quantità di dati degna della Nasa: registrazioni perlopiù del vuoto o nulla assoluto, oppure di riunioni e incontri senza attinenza con le indagini. Siccome però il processo a Toti comincerà il 5 novembre prossimo, e la difesa, per legge, deve avere la possibilità di ascoltare tutte le intercettazioni e vedere tutti i filmati, beh, si tratta solo di quattro anni di telefonate, e, come detto, di tre anni di filmati se visionati in tempo reale: e anche questo capita a tutti, è normale, non c'è stato nessun dispendio di sforzi e di risorse per cercare fatti «corruttivi» legati a Giovanni Toti: i quali fatti, secondo la definizione comune di corruzione, non sono neppure stati trovati; nelle tasche e nei conti di Giovanni Toti, infatti, non hanno trovato un solo euro fuori posto. Comunque l'hanno risolta così: gli avvocati potranno collegarsi via streaming con la società privata che ha il materiale video (ma senza registrare) e forse è vero, facevano prima a dare tutto a Sky o a Netflix, ma è andata così.

Non si parli di accanimento, comunque: anche se sì, d'accordo, l'arresto di Toti è rimasto sulla scrivania del giudice per quattro mesi con indagini e intercettazioni che duravano da quattro

anni, e d'accordo, sì, Toti è rimasto agli arresti perché governare sarebbe equivalso a inquinare le prove o ripetere il «reato», sì, ma sono cose che capitano a Toti, pardon, a tutti. Magari non in Occidente, ma a tutti.

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