
Quasi sessant'anni di solidarietà e «diplomazia parallela». Un'organizzazione diffusa in settanta paesi del mondo e una naturale influenza politica, nel senso più ampio del termine. Proprio per questi motivi non deve meravigliare che, in questi giorni che anticipano il Conclave, venga tirata in ballo di frequente la Comunità di S.Egidio. Dalle interviste alla cena romana di venerdì con il presidente francese Emmanuel Macron, Andrea Riccardi, il fondatore della Ong con il cuore a Trastevere e ramificazioni planetarie, sta vivendo delle giornate di centralità mediatica.
Storico, ex ministro del governo di Mario Monti, già candidato in pectore alla presidenza della Repubblica da Goffredo Bettini e Giuseppe Conte, Riccardi parla del Papa defunto e dispensa autorevoli opinioni. Pur sottraendosi alla dicotomia tra conservatori e progressisti, la Comunità si pone in continuità con il pontificato di Bergoglio. «Chi sarebbe un cardinale progressista? È difficile dirlo - spiega Riccardi in un colloquio con Repubblica - è più facile dirlo di un conservatore. La verità è che tutto è aperto». Ma, sottolinea, Francesco «ha ottenuto risultati da cui non si potrà prescindere». Un concetto ribadito in un'intervista concessa sabato a La Stampa: «Io penso a un eletto di continuità che però introduca delle modifiche, delle aggiunte che sono del suo carattere. Serve un Papa che sappia parlare al popolo». Un identikit che porta alla figura di Matteo Zuppi. Un cardinale, il presidente della Cei, da sempre legato a S.Egidio. Fin dal 1973, quando - da studente del liceo Virgilio di Roma - incontra Riccardi e comincia a collaborare con la Comunità. Una sintonia coltivata negli ultimi anni anche sul fronte della politica estera, con Zuppi inviato speciale del Papa per la pace tra Russia e Ucraina. Tra gli altri potenziali papabili, sono considerati in sintonia con la traiettoria della Comunità il portoghese Josè Tolentino de Mendonca, il congolese Fridolin Ambongo Besungu e il francese Jean Marc Aveline. Gli ultimi due, rispettivamente nel 2024 e nel 2022, hanno partecipato a eventi organizzati da S.Egidio. Al «Grido per la pace» di Roma di tre anni fa, oltre al cardinale Aveline, c'era Macron - a cena con Riccardi venerdì a Roma - con il quale il docente cattolico può vantare una consuetudine. La Comunità, dal 2 al 3 maggio, proprio alle soglie del Conclave, si ritroverà a Livorno all'iniziativa Medì, convegno internazionale delle Città del Mediterraneo, in cui riunisce esponenti delle città di Barcellona, Genova, Trieste, Istanbul, Latakia, Beirut, Odessa, Malta, Lesbo e Lampedusa per parlare di temi come la pace e i migranti.
Mentre, sullo scacchiere politico italiano, la Ong conta su Demos, movimento che ha eletto il deputato Paolo Ciani tra le fila del Pd. Ma anche l'europarlamentare dem Marco Tarquinio è considerato vicino a S. Egidio. Tra Tevere e Oltretevere.
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