di Valeria Braghieri
Contesta e ti verrà dato, impugna e sarai risarcito, ricorri e avrai «giustizia». Il nostro è un Paese che a furia di imboccare scorciatoie si sta depredando da solo: la magistratura rinnega le istituzioni, le istituzioni spodestano la magistratura, i genitori sconfessano i professori, i lavoratori portano in tribunale i datori di lavoro. È un'eterna strofa de Alla fiera dell'Est di Angelo Branduardi. Una ragazzina di prima media viene bocciata con sei insufficienze dall'unanimità del corpo docente, i genitori fanno ricorso al Tar, il Tar la promuove. Terminato il periodo di prova un lavoratore non viene confermato in azienda, si rivolge al giudice del Lavoro che lo reintegra, un inquilino insolvente ottiene lo sfratto va a spiegare le sue ragioni in Tribunale e un altro giudice impone al padrone di casa di tenerselo lì dov'è, «pagante» o no. Ovvio che semplifichiamo, ovvio che generalizziamo, ma non se teniamo conto delle mere statistiche. E il caso della ragazzina passata in terza media direttamente dal Tribunale Amministrativo Regionale fa pensare perché riguarda, appunto, la nuova generazione che un giorno dovrebbe essere in grado di riscattarci, di salvare la terra e il clima, di vivere più a lungo e più in salute. Una dodicenne è già il nostro futuro e non siamo certi che la vicenda che si è appena messa alle spalle non senza una certa e immediata soddisfazione sia ciò che più le servirà a «edificarsi» meglio. Comprendiamo fin troppo bene la tentazione di un genitore di difendere il figlio ad ogni costo, contro ogni evidenza, ma certe difese a oltranza sono in realtà condanne. È, appunto, depredarsi da soli. Non sempre un anno ripetuto è un anno perso, non sempre fare «in qualche modo» un balzo in avanti per raggiungere i propri compagni è esattamente ciò di cui una ragazzina avrebbe bisogno. Sappiamo perfettamente che una bocciatura può equivalere a un'umiliazione, ma anche trovarsi fuori posto ingiustamente lo è. Tra le tante cose dalle quali un genitore dovrebbe tenere al riparo un figlio, non dovrebbero esserci le regole.
Secondo il Tar i professori non avrebbero considerato il percorso della studentessa dall'inizio alla fine: come può venire in mente ai giudici e ai genitori della ragazza, che un tribunale possa conoscere e valutare un'alunna meglio dei docenti che l'hanno vista ogni giorno per un anno? Anche questa promozione obtorto collo ci sembra tanto una di quelle scorciatoie che fanno perdere tempo prendere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.