Vittorio Sgarbi contro Virginia Raggi. Il critico d’arte, seduto al pianoforte, inizia il suo monologo suonando una musica molto lugubre e attaccando il neosindaco di Roma di non saper governare la città.
Per Sgarbi gli eredi di Grillo sono dei “ragazzi simpatici” che si sono divertiti a cambiar nome agli assessorati (es: alla persona, alla Roma in movimento, Roma Semplice, alla Crescita culturale ecc…), ma il loro “Capo di Gabinetto continua a prendere 190 mila euro all’anno”. “Hanno cambiato tutto, hanno cambiato i nomi, ma i soldi se li prendono lo stesso, cari amici dell’ex Movimento 5 stelle. Comincia l’era del Movimento 7 stelle”, grida ironicamente l’ex parlamentare. “Governiamo Roma veramente – chiede Sgarbi - dando luce ai suoi monumenti e smettendo di parlare di immondizia. L’immondizia tocchi a chi non ha altro da fare e che devono pulire quella città in nome della bellezza” anche perché, secondo lui “un capo di gabinetto e un assessore alla crescita culturale hanno il dovere di mostrare non soltanto i rifiuti”.
"Se noi abbiamo un assessore alla sostenibilità ambientale – dice Sgarbi riferendosi alla contestatissima Muraro - che sostiene che il traffico a Roma è colpa dei pedoni, allora, cari Cinquestelle, è meglio lasciare Roma senza governo, lasciando perdere i consulenti diventati assessori e i capi di gabinetto che prendono 190mila euro come ai tempi di
centrodestra e centrosinistra”. Il monologo termina con una vera e propria ‘perla’ tipica di Sgarbi. “I Cinquestelle umiliano la città e la tengono nell’immondizia, sono i veri Casamonica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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