«Se mi chiamassero a fare il ministro del Lavoro passerei i primi 100 giorni ad ascoltare le associazioni di categoria e capire le loro esigenze». Rosario Rasizza è il presidente di Assosomm, l'Associazione Italiana che riunisce le Agenzie per il Lavoro. Un comparto messo a dura prova da una riforma prevista nel Dl Trasparenza per una errato recepimento di una Direttiva Ue, proprio adesso che sul fronte dell'occupazione ci sono timidi segnali di risveglio. «La nostra è un'economia reattiva, segno che nel Paese c'è voglia da parte delle aziende di ripartire dopo essersi alleggerite durante la pandemia».
Ma la maggior parte è a tempo determinato...
«È una necessità figlia del fatto che le aziende, non potendo pianificare - mi arriva o no la materia prima? - assumono persone a tempo determinato, hanno così la possibilità di conoscerne le competenze professionali e valutare quindi l'eventuale inserimento in organico. Basti pensare che dopo sei mesi il 30% viene assunto a tempo indeterminato».
Decreto Aiuti. Che ne pensa?
«Hanno raddoppiato gli sgravi fiscali sul welfare aziendale, portandoli a 516 euro e allargando la platea dei fringe benefit alle utenze domestiche. È la strada giusta, meno male che la stagione dei bonus sembra finita.
I tagli al cuneo fiscale portano 200 euro fino a dicembre.
«Poca roba. O il taglio è tale da farmi dire wow quando apro la busta paga o meglio non farlo».
E i soldi dove li prendiamo?
«Da chi percepisce il Reddito di cittadinanza senza averne diritto. Come Assosomm da tempo chiediamo la banca dati dei percettori. Fornitecela e offriremo loro un'opportunità di lavoro. È forse un segreto di Stato?».
Perché ce l'ha tanto con il ministero del Lavoro?
«Una direttiva Ue prevede che all'interno del contratti debbano essere presenti una serie di elementi da comunicare ai lavoratori. Ma nella direttiva c'è anche scritto che i datori di lavoro possono fare espressamente riferimento a normativa e Ccnl. Questo passaggio è sparito e i nostri contratti rischiano di diventare dei papiri. Consideri che noi facciamo 25mila assunzioni al mese, un aggravio burocratico senza senso».
Che campagna elettorale sarà?
«Per le aziende la politica è una specie di telenovela, se ne sentono tante. Chi dice A il giorno dopo dice B».
Un giudizio su Mario Draghi
«Mi sarei aspettato più decisionismo, un guardar dritto senza ascoltare i partiti, tanto comunque chi si sarebbe scandalizzato? Nessuno pensava che avrebbe mollato, invece...».
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